I NUOVI BARBARI – Enzo G. Castellari
Un conflitto nucleare ha raso al suolo quanto rimasto della civiltà così come conosciuta. Il famigerato The One è il leader di un gruppo di guerrieri-bikers conosciuti con il nome di Templares, che scorazza sulla Terra seminando il terrore e razziando quanto poco rimasto. Un altro gruppo di superstiti si staglia contro i soprusi dei Templares, facendosi guidare da una sorta di anti-eroe, Skorpion, e dal suo piccolo manipolo di amici.
Enzo G. Castellari è un bravissimo artigiano, un mestierante che si è fatto le ossa in ogni ambito e lo dimostra con questo post-apocalittico all’italiana, finale di una ipotetica trilogia del regista che ha visto 1990: i guerrieri del Bronx e Fuga dal Bronx come primi capitoli. Anch’esso potpourri tra 1997: fuga da New York e I guerrieri della notte, I nuovi barbari esalta grazie ad un campionario di mezzi a dir poco ridicoli, costruiti da automobili ricavate da mezzi in disuso rattoppati con quanto raccolto da discariche, costumi di scena presi dai rimasugli invenduti di un mercatino delle pulci e attori esagerati nelle rispettive parti.
Grazie all’azione convulsa e continua, agli effetti speciali amatoriali (teste che esplodono colpite da frecce esplosive, sparatorie caotiche, decapitazioni tramite ventole attaccate ad auto e chi più ne ha più ne metta) e ad una genuinità di fondo, I nuovi barbari diverte con pochi mezzi (non quelli di trasporto, sia ben chiaro!) e calando di ritmo in poche scene di raccordo, grazie anche ad un minutaggio contenuto. Ciliegina sulla torta la scena della sodomizzazione del protagonista.
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