HOBO WITH A SHOTGUN – Jason Eisener
Hobo è un barbone. Lungo il suo lento girovagare arriva in una cittadina disordinata, malsana, in mano alla criminalità, e assiste alla esecuzione di un ragazzo che non ha pagato quanto dovuto. Hobo quasi si nasconde, deciso a cambiar vita, stanco di vagabondare e di sostare sempre sugli ultimi gradini della scala sociale. Hobo ha un piano.
Vede in vetrina un tagliaerba, capisce che grazie a questo potrebbe avviare un’attività, ma il maledetto denaro gli serve ancora. Scruta silenzioso le vite degli altri, gli attriti del paese, osserva la sporcizia e la violenza che lo circondano. Accumulata la grana, entra nel negozio, trova il tagliaerba lucido e pulito, intravede la forma delle speranze anelate ma … nell’esasperazione di un attimo avviene il cambiamento. Hobo compra un fucile a pompa e si erge a giustiziere. Insieme ai suoi colpi, le sue gesta risuonano nell’aria, attirando le attenzioni della stampa, della polizia e dell’intera città … e di Drake. Ma nonostante cerchi di punire i malviventi, tutti gli vanno contro, eccezion fatta per una prostituta salvata dall’uomo. I due si sostengono vicendevolmente fino all’exploit finale, quando arriva il silenzio per tutti.
Hobo with a shotgun è un film duro, violento. Il personaggio interpretato da Rutger Hauer risulta patetico, triste, la sua crudeltà è pari (se non peggiore) a quella dei nemici e il suo sogno si frantuma nel momento stesso in cui prende in mano il fucile. Classificato come B-movie a causa della matrice grindhouse, il film di Jason Eisener non lascia spazio a giudizi intermedi, piace o meno senza vie di mezzo. Sicuramente non è ascrivibile al solo genere splatter in quanto convergono da un lato una carica drammatica surreale a causa dell’ambientazione eccessiva, e dall’altro una intensità scenica da non sottovalutare.
Ammettiamolo, le vicende sono forzate (i processi sono gestiti dai capofamiglia mafiosi), a volte assurde (i condannati sono appesi alle grate dei tombini) e irreali (come guarire da un’incisione sul petto in una sola notte), ma qualora lo spettatore si lasci coinvolgere, il divertissement diventa puro e il grado di piacere visivo ed emotivo cresce esponenzialmente sino alla deflagrazione finale. La comicità di un lanciafiamme in mano ad un idiota si trasforma in dramma e diventa orrore, se indirizzato verso alcuni bambini rinchiusi in un pulmino. Questo esempio racchiude il significato recondito del film, un lavoro ottimamente interpretato da Hauer, sicuramente meritevole di una visione.