(H)ERO – Gianni D’Angelo
Un giovane consuma per strada gli ultimi minuti della sua vita. Abbiamo questa sicurezza sin dal primi secondi del corto, il titolo stesso tradisce un’esistenza coniugata al passato, con l’ausilio di un gioco di parentesi. (H)ERO è un giovane che si spegnerà nel suo orrore personale, la droga, che lo tiene ingabbiato, controllandone le scelte.
Il suo prostituirsi è finalizzato al successivo incontro col pusher, e la fuga dalla polizia è solo una corsa al contrario, che invece di portarlo alla libertà, lo farà finire nell’androne delle scale di un palazzo. Ad interpretare il protagonista è ancora il regista, Gianni D’Angelo, che non risparmia i dettagli strettissimi della sua dose fatale.
Un ultimo trip che lo porterà, mentalmente, ancora in strada, per un ultimo viaggio [spirituale?], che è l’insieme angosciante e senza meta di qualche camera-car notturno. (H)ERO mantiene i toni cupi del precedente Cruel, ma perde il mordente stilistico e il tono gotico che caratterizzava la prima opera. Anche se con questo lavoro il regista decide di lavorare su una drammaturgia più ampliata, la storia risulta troppo scontata.
Gianni D’Angelo si aggiudica, con (H)ERO, il premio per Migliore Attore al Minerva Festival 2003.
VOTO: 5/10
Scritto, prodotto e diretto da: Gianni D’Angelo
Cast: Gianni D’Angelo, Nicola Pusceddu, Valentina Larussa, Massimiliano Lana
Fotografia e montaggio: Gianni D’Angelo
Tecnico montaggio digitale: Giuseppe Summa
Suono: Gianni D’Angelo, Giuseppe Summa
Assistenti alla regia: Luciana Visalli, Laura Rossetti
Durata: 10’06” (digitale col.)
Anno: 2003