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HELLFEST 2017 Report – Benvenuti all’Inferno!

Written by Roberto D Onofrio

Hellfest 2017

Per il dodicesimo anno consecutive la piccolo cittadina di Clisson, nel nord della Francia, situata a circa 65 chilometri da Nantes, è diventata per tre giorni il quartier generale della musica Rock e Metal in tutte le sue digressioni. Dal 16 al 18 giugno scorso infatti, come i Vampiri al “Titty Twister” di Dal tramonto all’alba, più di 150.000 headbangers sono accorsi da tutta Europa per partecipare all’Hellfest 2017.

In poco più di un decennio il Festival ideato da Ben Barbaud e da pochi amici è stato consacrato come uno tra i più importanti eventi musicali Europei. Nato nel 2000, quando un gruppo di giovani, fans dell’hardcore-punk e di quella che in passato è stata definita dai benpensanti come “la musica del Diavolo”, stanchi del fatto che a Clisson, un piccolo comune di poco più di settemila abitanti dedito all’allevamento del bestiame e all’attività vinicola (nella zona si produce l’ottimo “Muscadet”), i concerti fossero pochissimi e le possibilità di vedere “live” i propri idoli fossero praticamente vicine allo zero, decisero di organizzare un festival con la loro musica preferita, come si suole dire: “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna!”. Inizialmente con il nome di Furyfest i nostri cominciarono ad invitare alcune bands Punk e Metal a suonare nei piccoli club e locali di Nantes, fino a quando, nel giugno del 2006, grazie ad un accordo con la lungimirante amministrazione comunale di Clisson, in una grande area all’aperto, poco distante dal centro del borgo, si tenne la prima edizione dell’Hellfest.

Hellfest 2017

Hellfest! Non si poteva scegliere un nome migliore per un evento che in undici anni ha visto suonare sui propri palchi gruppi blasonati come: Kiss, Slayer, Alice Cooper, Motorhead, Iron Maiden, Judas Priest, Scorpions, ZZ Top, Def Leppard e Faith no more. Edizione dopo edizione sul luogo del Festival sono state montate straordinarie installazioni che immergono il pubblico in una scenografia dall’atmosfera quasi surreale, fatta di sculture, set post atomici, una pista per lo Skateboard, gigantesche strutture a tema Horror e perfino una ruota panoramica. Ogni cosa è stata meticolosamente creata per dare ancora più risalto ai due immensi palchi principali, che, illuminati da un mirabolante impianto luci e da effetti pirotecnici, fanno vivere agli spettatori una indimenticabile esperienza sonora e visiva a 360 gradi.

Hellfest 2017

L’organizzazione dell’Hellfest ormai è una macchina perfettamente rodata che offre a noi Metallari l’ingresso ad un Luna Park dove, oltre alla musica, si possono soddisfare appieno le proprie passioni. Nella zona denominata “Extreme Market” si può trovare infatti: abbigliamento, merchandising, gioielleria, CD, DVD e rarità discografiche, chitarre e strumenti musicali ed anche tatuatori professionisti, insomma il paradiso di ogni amante del buon Rock, senza dimenticare che dopo ore di musica “loud” si avverte il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti e bere una bevanda ghiacciata. Niente paura, perchè all’interno del Festival sono state attrezzate aree per la ristorazione in cui è possibile degustare specialità della cucina locale, ma anche Messicana, Argentina, Italiana, Giapponese e perfino Vegana, nonchè Bar che servono dell’ottima birra (quest’anno ne sono stati consumati oltre 270.000 litri!!!).

Ad ogni edizione sono poi realizzati i bicchieri commemorativi che devono venire acquistati per le bevande, differenti per ogni anno, che oltre ad evitare il loro abbandono sul prato, fanno la gioia dei collezionisti e dal 2015, mentre precedentemente per acquistare da bere si doveva cambiare i soldi alle casse con dei gettoni in plastica, è stata introdotta la “Hellfest Cashless Card”, una carta di credito ricaricabile che permette di acquistare birra, alcolici ed ogni altra bevanda in tutti i Bar e locali (ci sono anche Pub e Wine Bar dov’è possibile assistere a spettacoli di “striptease”, “Wrestling” e di giocoleria) all’interno del perimetro dell’Hellfest. La Card, dal simbolico costo di 2 euro, oltre ad essere un simpatico oggetto da collezione, è utilizzabile anche per le future edizioni del Festival, ma con una intelligente operazione di marketing ogni anno ne viene realizzata una nuova, inutile dire che, considerato anche il suo costo irrisorio, tutti si acquisti la nuova Card.

Il Rock e la musica Metal sono da sempre stati influenzati dall’Horror e dalle sue tematiche, sangue, immagini violente, teschi e mostri vengono spesso utilizzati per le copertine di dischi e CD, mentre i “live sets” e l’abbigliamento di molti gruppi Metal sembrano uscire direttamente dal Cinema del terrore, con i musicisti travestiti da Zombies e creature demoniache. Non stupisce quindi che l’esperienza di partecipare ad un Festival Rock sia paragonabile a quella di essere su un set di una pellicola Horror, come è stato per lo show dei Polacchi Behemoth che, incappucciati e dal pesante trucco a metà tra i Nazgul ed Azog de Il Signore degli Anelli, portano sul palco pentagrammi e simboli demoniaci a fare da corollario al loro potente “Death Metal” di album come: The Satanist e Evangelion. Le leggende Rumene su licantropi e vampiri sono invece nei testi dei Powerwolf, band Tedesca di “Power Metal” fondata dai fratelli Charles and Matthew Greywolf con già all’attivo sei CD e tre live, mentre Rob Zombie, che alterna la sua carriera di musicista Rock con quella di regista di film Horror, ci spiega quelli che per lui sono i motivi delle commistioni tra le due forme d’arte: “L’Heavy Metal e l’Horror condividono lo stesso tipo di pubblico e sono molto popolari nella cultura moderna, entrambi sono osteggiati perchè commentano e criticano, forse più di altri, la nostra società e ti sollecitano a pensare con la tua testa”. Rob mette in scena il suo amore per il Fantastico anche durante il live show, quando sugli schermi alle sue spalle vengono proiettate truculente sequenze tratte dai suoi film alternate a quelle di grandi classici del Cinema Fantastico, mentre il fidato chitarrista John 5 sfoggia coloratissime chitarre personalizzate con i mostri della Universal (quella con Il mostro della laguna Nera è stupenda).

Hellfest 2017

A rimarcare ulteriormente lo stretto rapporto tra Horror e Rock ci pensa Dee Snider, che non è certamente nuovo al Cinema del Terrore, avendo scritto ed interpretato l’Horror Strangeland, oltre ad aver condotto, insieme all’attrice ed amica Debbie Rochon, il programma Fangoria Radio dedicato all’Horror, con ospiti registi ed attori del settore, dal 2006 al 2009. Snider, dopo essersi esibito alla scorsa edizione dell’Hellfest con i Twisted Sister nel loro tour di addio, “Forty and Fuck It”, ritorna come solista a Clisson per promuovere il suo album We are the ones, che segna un distacco dal suo passato “Glam Metal” in favore di un “Alternative” e “Indie” Rock più moderno. “Considero questo lavoro come influenzato in parte dai Foo Fighters, in parte dagli Imagine Dragons e anche dai Thirty Seconds to Mars. Dimenticatevi quello che ho fatto in passato, so che molti fans del mio periodo Heavy Metal lo odieranno, ma me lo sono lasciato alle spalle per guardare avanti”, ha dichiarato Snider in proposito, pur continuando ad includere nella sua “set list” le hits più famose dei Twisted Sister come: “We’re Not Gonna Take It” e “I Wanna Rock”.

Scorrendo il programma di quest’anno e ricordando quello delle quattro precedenti edizioni a cui ho partecipato, non ho potuto fare a meno di notare come, pur essendo numerosi i nuovi gruppi composti da giovani musicisti, gli “headliners” che si sono esibiti sui due palchi principali fossero tutti dei pimpanti cinquantenni e sessantenni che, nonostante i segni dell’età, hanno dimostrato di saper ancora infuocare il pubblico. Aerosmith, Deep Purple, Phil Campbell, Saxon, Dee Snider e Slayer, sono infatti degli arzilli signori di mezza età e David Brock, polistrumentista leader degli Hawkwind, che si sono esibiti in questa edizione, ha appena compiuto 76 anni lo scorso 20 agosto, segno evidente di come le nuove leve dell’Heavy Metal stentino ad affermarsi sulla scena mondiale e di come, nonostante gli eccessi legati al consumo di droga ed alcol di molti di loro, il Rock mantenga vivi e giovani. Ma qui non stiamo parlando di vecchie glorie ancora sui palchi per meri motivi economici, come molti artisti Italiani, ridotti ad esibirsi davanti allo sparuto pubblico di sagre nostrane, bensì di musicisti ricercati da promoter internazionali, che suonano per passione e che hanno ancora qualcosa da insegnare alle nuove generazioni e che, nonostante l’età e qualche acciacco, non intendono ritirarsi a godersi la meritata pensione, anche se ogni tanto fanno finta di provarci, come gli Aerosmith che hanno annunciato che quello iniziato in Europa nella primavera del 2017 sarà il loro “Farewell Tour”, chiamato quindi inequivocabilmente “Aero-Vederci Baby!” tour (anche per sottolineare le origini Italiane di Steven Tyler, il cui vero cognome è Tallarico ed il nonno paterno, Giovanni, è nato a Cotronei, in Calabria), ma si sono affrettati ad aggiungere che potrebbe durare uno come cinque anni, o potenzialmente per sempre!

Hellfest 2017

Anche i Deep Purple, dopo essere tornati in vetta alle classifiche di tutta Europa (in Italia hanno raggiunto il terzo posto) con il loro ventesimo album, “Infinite”, che sottolinea la svolta “Prog Rock” del gruppo Britannico, si sono imbarcati in quella che sembrava essere l’ultima serie di concerti della loro quasi cinquantennale carriera, il “The long goodbye tour”, ma sia Roger Glover che Ian Paice hanno poi chiarito: “Credo semplicemente che diraderemo il numero degli show dal vivo, siamo sempre stati una live band ma, consapevoli del fatto che non abbiamo più una età che ci consente di proseguire con tour infiniti, diciamo che rallenteremo un po.”

Uno che non ha nessuna intenzione di appendere il cappello al chiodo è Biff Byford con i suoi Saxon, che in contemporanea con il tour stanno lavorando al ventiduesimo album dal titolo di Thunderbolt. Fedeli all’Heavy Metal più classico, anche se ha volte un po ripetitivi, i Saxon hanno infiammato l’Hellfest con le loro Hits più famose, come “Denim and Leather”, “Power and the glory” e “Wheels of steel”, che ha visto un accanito fan fare “surfing” sulla folla nonostante fosse su una sedia a rotelle.

Un altro gruppo storico che, nonostante 50 anni di carriera, non ha perso la capacità di entusiasmare il pubblico sono i Blue Oyster Cult, la loro performance ha mandato in visibilio i fans di tutte le età e le note di “(Don’t Fear) The Reaper” e “Burnin’ for you” mi hanno emozionato e riportato al 15 febbraio del 1984, quando li vidi per la prima volta sul palco dell’Hammersmith Odeon a Londra. “Ci piace suonare, essere su un palco ci da energia e finchè sarà così continueremo ad andare in tour”, ci ha spiegato Donald “Buck Dharma” Roeser, chitarrista e fondatore della band di Long Island, alla conferenza stampa e alla mia domanda se sarebbero tornati ad incidere nuova musica (il loro ultimo CD Curse of the hidden mirror risale al 2001) mi ha reso felice rassicurandomi: “Stiamo collaborando con diversi autori e lavorando ad un nuovo album che vedrà la luce nel 2018. Ora abbiamo una grande band e sarebbe un peccato non scrivere insieme della nuova musica.

Hellfest 2017

Anche i Blue Oyster Cult hanno sempre avuto legami molto stretti con il Fantastico e la Fantascienza, a partire dalle loro collaborazioni con gli scrittori di Fantascienza e Fantasy: Michael Moorcock, John Shirley ed Eric Van Lustbader, fino ai contributi alle colonne sonore del film di animazione Heavy Metal, di: “John Carpenter’s Halloween”, “Bad Channels” e della mini serie TV The Stand, quindi potete immaginare la mia gioia quando ho avuto la possibilità di stringere la mano a Donald Roeser e ringraziarlo per la grande musica che mi ha dato in tutti questi anni.

Tra le nuove leve (relativamente, in quanto si sono formati nel 2003) del panorama Hard Rock, sono tornati ad esibirsi all’Hellfest anche gli Australiani Airbourne, in supporto del loro quarto album Breakin’ Outta Hell, uscito a settembre dello scorso anno. Per il loro sound, la band capitanata dai fratelli Joel e Ryan O’Keeffe, è stata spesso accusata di copiare un po’ gli AC/DC, “Se vieni dall’Australia e fai il nostro tipo di musica, sei sempre paragonato a qualcuno che c’era prima di te. Sinceramente essere accostato alla migliore Rock’N’Roll band che abbiamo nel mio paese non potrebbe essere un complimento migliore”, ha riposto Joel in sua difesa. I loro shows sono un concentrato di energia e le follie sul palco di Joel che si schiaccia sulla fronte delle lattine di birra, “inizialmente lo facevo sul polso ma da quando una volta mi sono tagliato ho deciso di farlo sulla testa, che tanto è vuota!”, scende tra il pubblico o si arrampica a suonare i suoi assoli di chitarra, senza nessuna protezione, sui tralicci del palco, ne hanno fatto ormai un marchio di fabbrica di questo gruppo che sta raccogliendo consensi in tutto il mondo.

Hellfest 2017

Mentre, in una pausa, nel VIP Corner (così è chiamata la sala stampa dell’Hellfest) consulto il programma dei prossimi concerti, il mio sguardo viene calamitato dagli splendidi ritratti delle Rock Star realizzati dall’artista Nizzardo ed amico Didier Deveney, la cui mostra “Rock like Hell” (di cui vi invito a visitare la pagina ufficiale: https://www.facebook.com/artofdeveneyd/info?tab=page_info, dove potrete acquistare le sue magnifiche litografie) colora le pareti della Press Room dal 2013, con l’aggiunta ogni anno di nuovi dipinti. I suoi ritratti di Rob Zombie, Billy Idol ed Ozzy Osbourne, solo per citarne alcuni, sono magnifici. Ogni anno il Metal Festival di Clisson è per me l’occasione per scoprire un nuovo, nel senso di a me sconosciuto, gruppo o artista, è stato qui che ho ascoltato per la prima volta: Volbeat, Ghost, Dropkick Murphys o la “all women band” L7 e anche questa edizione mi ha fatto conoscere una band da tenere d’occhio: The Dead Daisies, supergruppo a cui ha dato vita l’uomo di affari, aviatore e chitarrista Australiano David Lowy nel 2012 e che trai i suoi musicisti ha avuto in passato: Richard Fortus, Frank Ferrer e Dizzy Reed (Guns N’ Roses), John Tempesta (The Cult) e Darryl Jones (Rolling Stones). Oggi dei The Dead Daisies fanno parte, oltre a Lowy, il cantante John Corabi (ex Mötley Crüe), Marco Mendoza (basso), Brian Tichy (batteria) e Doug Aldrich (chitarra solista) che dopo aver resistito per 12 anni sotto il tirannico David Coverdale nei Whitesnake, si è unito alla band dove è finalmente riuscito ad esprimersi più liberamente. Celebrazione dell’Hard Rock e del Rock’N’Roll più classico, con gli accattivanti riff di Aldrich, la musica dei TDD li ha portati ad essere la prima Rock Band a suonare a Cuba dopo che l’amministrazione Obama ha tolto l’embargo con l’isola di Fidel Castro, arrivando ad essere ospitati dal Ministero Cubano per la Cultura e dall’Istituto di Cuba per la Musica. Per catturare appieno tutta la potenza e la carica che trasmettono sul palco, vi consiglio di acquistare Live And Louder, album dal vivo registrato nel corso del tour Europeo dello scorso autunno, che include anche un documentario in DVD ed un corposo booklet fotografico.

Hellfest 2017

La kermesse musicale Francese è stata anche una delle ultime occasioni di vedere Chester Bennington alla guida dei Linkin Park prima del suo improvviso suicidio, il gruppo arrivato al successo internazionale con il primo album Hybrid Theory, ha suonato infatti alla serata conclusiva dell’Hellfest. Ci sarebbe ancora molto da raccontare sulla manifestazione, ma citare gli oltre 150 artisti che si sono esibiti sui palchi del festival sarebbe impossibile, quindi vi diamo appuntamento al 2018, di cui una prima parte di biglietti messi in vendita durante le tre giornate di questa edizione sono già andati “Sold Out. “Long live Rock’n’Roll”.

Un ringraziamento particolare a Roger “Press Wizard” Wessier ed a Didier D. Deveney per il loro aiuto e supporto.

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