HARDGORE – Michael Hugo
Una clinica privata diviene l’ultimo rifugio per una giovane donna, vittima di una esplosiva sindrome di ninfomania. Le sue speranze sono rapidamente disattese quando si rende conto che la clinica, in realtà, non è altro che una sorta di mausoleo satanico, dove una pseudo-setta perpetra ogni forma di violenza sessuale in nome del male.
Hardgore rappresenta uno dei primi connubi tra splatter e sesso, come declama il titolo stesso, dando una maggiore forza a quest’ultimo aspetto, ma non disdegnando scene sanguinolente che riescono a dare una certa varietà nell’ora, circa, di durata. Inutile dire che l’alto tasso di weird(o) tende ad esaltare il livello di stupore dello spettatore, relegando istinti sessuali o appetiti gore in secondo piano, in una sceneggiatura giocosa che non lesina assurdità (volute) come falli che volano come razzi o decapitazioni tramite ghigliottina durante i rapporti.
Fermo restando che non si tratta di un exploitation con inserti hard in post-produzione, ma un porno-horror low-budget vero e proprio, Hardgore riesce a mantenere uno strato di follia su cui poggiare tutte le scene tale da mantenere viva l’attenzione, grazie anche ad una sorta di ambientazione psichedelica straniante che non può lasciare indifferenti. E se la prima visione lascia un sapore trash in bocca, più o meno piacevole, la seconda fa respirare aria di sub-cult e la terza assume un quid vintage che ne appanna gli enormi limiti. Bizzarro.
Tag:cinema horror erotico, David Book, hardgore, porno horror