FRANKLYN – Gerald McMorrow
“La sola cosa in cui credo io è che il mio nome è Jonathan Preest … e che stanotte ucciderò un uomo”. Gerald McMorrow, classe 1970, dopo aver realizzato Franklyn si aggiudica un posto nella hall-of-fame dei più promettenti registi della nuova scuola gothic horror del momento. Questo bisogna dirlo subito, ancora prima della trama di questo piccolo capolavoro distopico, ancora prima di inoltrarsi in una descrizione.
L’entusiasmo è veramente molto appena finita la visione di Franklyn, sembra di essere tornati ai fasti del cinema di una volta, o addirittura sembra che non si tratti di cinema ma di qualcosa di più tangibile, di più reale. Sembra quasi che la realtà dei giorni nostri e le attuali semantiche del potere siano descritte quasi alla perfezione.
Franklyn è una mescolanza di horror, fantascienza, e noir gotico; la sceneggiatura si distende lungo due mondi paralleli e diversi: uno ambientato nella Londra dei nostri giorni e uno in una imprecisata “Città di Mezzo”, governata da una potente forza religiosa che occlude le menti e non accetta le obiezioni, un grande fratello ecclesiastico che prenderà potere in un futuro prossimo ed inquietante. Le storie sono quattro, quattro persone per quattro missioni diverse. Esser è un uomo sull’orlo del baratro morale in cerca del proprio figlio nelle strade deserte e bluastre degli homeless londinesi. Milo è un ragazzo dai sentimenti feriti alla ricerca della fantomatica strada verso la purezza del primo amore. Preest è un vigilante mascherato (che ricorda nei tratti il Roscharch del fumetto Watchmen) che ha fatto dell’ateismo il suo unico credo, in una terra in cui il credo è l’unica sopravvivenza; egli rivuole a tutti i costi trovare il suo nemico e avere vendetta per le strade buie di Meanwhile City (questo il nome della città di mezzo). Infine abbiamo Emilia una affascinante studentessa d’arte che tende a plateizzare e rendere quasi delle opere i suoi tentativi di suicidio.
Queste storie e questi personaggi sono sapientemente legati tra loro da un sottile filo di significati e accadimenti, Gerald McMorrow ci porta per mano ed in punta di piedi sopra il filo in maniera molto sapiente e tecnica, fino all’esito finale per niente scontato, che sembra ricomporre tutte le parti del mosaico ma che allo stesso tempo fa riflettere sul significato dell’esistenza.
Franklyn è decisamente un film da vedere e da assaporare come si assapora una graphic novel degli anni sessanta accompagnata da una sigaretta e della musica a tema; uno di quei piccoli barlumi di speranza del cinema fantastico del 2010 che, sapientemente, mescolano generi diversi e mille sfumature in un disegno unico, accompagnando lo spettatore in un viaggio buio, umido, triste e al contempo meraviglioso.
VOTO: 8/10
Francia, Gran Bretagna, 2008
Genere: Thriller
Durata: 94 min
Regia: Gerald McMorrow
Cast: Jay Fuller, Ryan Phillippe, Eva Green, Bernard Hill, Art Malik
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia, Mediafilm
Produzione: Recorded Picture Company (RPC), HanWay Films