EUROPA REPORT – Sebastián Cordero
Europa, una delle lune di Giove, viene osservata con frenesia dalla Terra per le sue possibilità. Una distanza così elevata, illuminata da una scia di stelle, per comprendere se la vita può esistere anche in altri luoghi. Una ricerca ricolma di speranza, così come di paura dell’ignoto.
Europa One è l’astronave simbolo della scoperta, trainata da un equipaggio esperto: William Xu, sulla plancia di comando, Rosa Dasque, come co-pilota, Andrei Blok, l’ingegnere capo, Katya Petrovna, l’esperta biologa, Daniel Luxwmbourg, il responsabile scientifico e James Corrigan, l’aiuto tecnico. Un’astronave che raggiunge il proprio obiettivo, il suolo di Europa, e che deve affrontare le asperità della luna di Giove e … le evoluzioni biologiche che si celano sotto lo strato di ghiaccio.
Sebastián Cordero affonda le mani nel p.o.v. (point of view) per raccontare da vicino lo spirito che anima una spedizione scientifica, con gli occhi dello spettatore che si identificano con le telecamere di bordo, le riprese fatte a mano dagli astronauti e le interviste. La soluzione visiva, se da un lato permette di sentirsi a bordo della Europa One, dall’altro rende impossibile iniettare la giusta percezione del vuoto cosmico e del dilatarsi del tempo di cui l’equipaggio è vittima. Europa report concentra la maggior parte dell’azione all’interno dell’astronave, raccogliendo il focus intorno agli astronauti, vere e proprie anime disperse nella desolazione dello spazio.
L’esplorazione di Europa avvolge i protagonisti nel mistero e lo spirito di ricerca, sospinto dalla fluorescenza bluastra che pulsa sotto la coltre di ghiaccio, si spegne via via che la morte colpisce gli astronauti. Europa Report coglie il mood dark della fantascienza pura, quella fatta da astronavi e viaggi spaziali, subendo tuttavia una mancata empatia con i protagonisti, che rende la visione a volte asettica. Anche la scelta di mostrare l’entità della fluorescenza risulta forzato, lasciando in parte perdere l’alone oscuro della pellicola.
Europa report si rivela, comunque, un’interessante scoperta, specialmente in un mare poco veleggiato come quello della fantascienza classica.