WORDS WITH GODS – Aa.Vv.
Nove cortometraggi sacri e profani. Nove registi che, con un totale di nove lingue e otto luoghi sparsi nel mondo, mostrano realtà diverse nel linguaggio universale dell’arte delle immagini, dei suoni e delle emozioni. Nove storie parallele di uomini e donne lontani, ma vicini nello spirito. Nove scenari diversi sotto tutti i punti di vista eppure collegati dall’uomo: portatore insano di tragedie quotidiane e sorrisi disarmanti.
La nascita di una nuova vita, la guerra e la disperazione di chi ha perso tutto e rimane da solo con i suoi mille e dolorosi interrogativi, un’anatra bianca rubata o forse semplicemente adottata da un uomo lacerato nell’animo e alla ricerca di calore, un viaggio spirituale tra pietre e uva, adulti distratti e bambini ancora capaci di vedere Ganesh dietro ogni angolo, due cinici e lucidi criminali fusi insieme nell’ultimo respiro esalato, il dualismo di due fratelli siamesi che si infrange ad ogni passo e ad ogni inchino, una pioggia rossa come il sangue che lava la Terra e disorienta anche l’animo dei miscredenti.
Words with gods è un coacervo di emozioni e colori, una vertigine mistica che incanta lo spettatore cullato dalla voce e dalle struggenti note di Peter Gabriel.
A capo di questo film collettivo – multiculturale c’è lo scrittore, sceneggiatore e regista messicano Guillermo Arriaga che, con il suo ateismo, mette insieme la chiesa cattolica ortodossa, l’islam, le credenze aborigene, il buddismo e l’induismo. Alla presentazione del progetto cinematografico Arriaga, noto per Babel, 21 Grammi – Il peso dell’anima e The Burning Plain, ha dichiarato: “Viviamo in un mondo sempre più turbolento, difficile, dove le culture sono in collisione l’una con l’altra. Prima della globalizzazione vedevamo da lontano quello che stava accadendo da qualche parte del pianeta o anche quello che stava accadendo in altre parti del nostro paese, non ci riguardava, ma adesso tutto appare come facente parte della nostra vita quotidiana“. Gli altri registi sono il serbo Emir Kusturica, l’iraniano Bahman Ghodabi, l’australiano Warwick Thornton, il giapponese Hideo Nakata, l’indiana Mira Nair, l’argentino naturalizzato brasiliano Héctor_Babenco (candidato al premio Oscar nel 1986 per la direzione del Bacio della donna ragno), lo spagnolo Álex de la Iglesia (premio Goya nel 1995 per Il giorno della bestia, La Comunidad, 2000, The Oxford Murders, 2008).
Frase: ”You have to live and die with the weight of your actions”