SURROUNDED – Federico Patrizi, Laura Girolami
Una casa isolata, il buio intorno, quei crepitii che fanno pensare ad un innocente gatto saltato sulla terrazza, ad un roditore che sfreccia tra la campagna seguendo percorsi limitrofi alla costruzione. Maryann (Tatiana Luter), rimasta a casa sola dopo la trasferta del marito Carl (Daniel Baldock), scopre presto come quei rumori e quelle presenze non sono così insignificanti …
Un debutto dietro la macchina da presa non è mai impresa semplice, ne sanno qualcosa Federico Patrizi e Laura Girolami, pronti a sfruttare il treno dell’home-invasion per tentare di portare al cinema nel (solitamente) morto periodo estivo un film in modo da vivacizzare l’estate italiana in sala. Il tentativo, purtroppo, non riesce. Inutile barricarsi dietro l’inesperienza o i pochi mezzi, quando un film indipendente come un blockbuster, italiano come internazionale, nasce su un soggetto fragilissimo, il filo di lana (specialmente nella calura estiva) su cui camminano i registi è destinato a spezzarsi.
Surrounded soffre sin dal prologo, anche perché il gran finale che dovrebbe coronare il tutto risulta claudicante, rendendo la vita difficile ai registi già dalle prime scene. Ha veramente senso costruire la tensione sul principio del vedo-non vedo, per poi “vedere” tutto improvvisamente e frettolosamente archiviare la pratica? Sappiamo anche che il citazionismo (i guanti neri, la maschera bianca … ) ha senso solo se finalizzato a tratteggiare con dei colori un quadro più ampio, smuovendo il sorriso nello spettatore-cultore, ma andando avanti con le proprie idee.
Perso nel marasma dei ben più validi Cane di paglia, Funny Games, Them, Secuestrados o La notte del giudizio, Surrounded non possiede un’anima, divenendo un’altra occasione mancata tramite cui riverberare la voglia di fare di tutto il cast e la crew. Peccato per il risultato.