SHOGUN’S JOY OF TORTURE – Teruo Ishii
Diviso in tre episodi, SHOGUN’S JOY OF TORTURE rappresenta altrettanti spaccati di violenza (per i tempi) estrema: decapitazioni, roghi umani, ferite di ogni tipo e tatuaggi con aghi. Il tutto a discapito di donne, come recita il tutolo per il puro piacere degli shogun.
Nessun compromesso, violenza visiva continua ma non asfissiante (come per esempio nel recente GROTESQUE), tuttavia scevra da quella (auto)ironia che alle volte stempera lavori estremi (come la serie GUINEA PIG). Certo, considerando la data di uscita (1968) il film si presentava come un pugno nello stomaco, un vero e proprio mondo a parte in confronto al nascente cinema pseudo-hollywoodiano del Sol Levante.
Quello che manca, come sempre, è un minimo di storia capace di mantenere viva l’attenzione. Sadomasochismo a go-go così come noia imperante, sevizie di ogni tipo ma anche ripetitività senza fine. Oggi come oggi è possibile annoverare SHOGUN’S JOY OF TORTURE come un tassello di storia del cinema (ovviamente nel suo genere) ma ai limiti della inguardabilità nella sua inutilità.
Abbastanza crudele la scena finale del sanguinolento tatuaggio sulla schiena nuda della donna. Weird.
VOTO: 3.5/10
Regia: Teruo Ishii
Cast: Yuki Kagawa, Asao Koike, Reiko Mikasa, Miki Obana, Masumi Tachibana, Fumio Watanabe, Teruo Yoshida
Giappone, 1968