SATANIK – Pietro Vivarelli
La rigenerazione cellulare è la nuova frontiera della ricerca. Una soluzione chimica riesce nell’intento ma, ancora incompleta, spinge le cavie a diventare particolarmente aggressive. Una sfigurata assistente di laboratorio decide di provare il siero riprendendosi la bellezza ma subendo la trasfigurazione verso il male.
Gli anni sessanta, nella loro ambiguità e nel loro weird-o, tornano a ruggire con SATANIK, creatura nata dalle mani di Max Bunker e Magnus. Pietro Vivarelli si accoda alla scia di film dedicati ai personaggi del noir fumettistico italiano di quegli anni (Kriminal, Diabolik … ) e infila la contro-eroina (Magda Konopka) in aderenti e simil-succinti panni, da sfilare al momento giusto.
SATANIK è stata un simbolo di libertà sessuale e indipendenza dal maschilismo, una icona in controtendenza coi tempi marchiata col bollino “Solo per adulti”. In questa veste di celluloide perde gran parte del suo fascino, trascinando una storia moscia verso uno scontato finale. La tematica sociale viene celato dietro l’abbozzo di trama e disillusa dagli spogliarelli che, alla lunga, sviliscono la figura stessa. Un giallo/noir appannato dai pessimi mezzi tecnici ma che, alla fin fine, si lascia guardare con un certo sapore di riscoperta.
La carica sensuale di Magda Konopka è notevole, unica gemma in un mare (di attori) che naufraga drammaticamente in un pastrocchio poco aiutato da una regia stanca e priva di alcuna inventiva.
Sicuramente vedere SATANIK, in questa ottima edizione CineKult, riporta la mente a cavallo tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta, un lasso temporale culturalmente e socialmente fervidi, macchiati costantemente da una paura di fondo, un terrore esorcizzato in opere fumettistico/letterarie/cinematografiche come questa.
VOTO: 5/10
Regia: Pietro Vivarelli
Cast: Julio Pena, Magda Konopka, Umberto Raho, Luigi Montini
Italia, Spagna 1968
Contatti (dove poter acquistare il film)
Website: www.cghv.it