ROBOT NINJA – J. R. Bookwalter
Leonard ha creato un personaggio a fumetti, Robot Ninja, un eroe violento e spietato che lotta contro la criminalità per ripristinare il giusto ordine. Quando suo malgrado assiste ad un omicidio, Leonard decide di diventare egli stesso il Robot Ninja della sua fantasia, preparandosi ad affrontare un manipolo di bande locali.
Il magico mondo dei B-movie, quell’angolino così polveroso nelle ormai decadute videoteche dove svetta(va)no cover colorate e fantasiose al punto giusto, dove il mordente trash di un film come Robot Ninja non può che emergere, attirando l’attenzione di ogni appassionato dei sotto-generi. E il film di J. R. Bookwalter non può deludere. Presentando non un supereroe ma un uomo comune, senza superpoteri o senza addestramenti decennali in rifugi shaolin nascosti nella fitta vegetazione di luoghi inaccessibili, Robot Ninja compie la scelta giusta, “umanizzando” l’eroe di turno senza esporlo a fintissime acrobazie in tutina. J. R. Bookwalter, infatti, rende più credibile gli eventi facendolo scontrare con un avversario alla volta, senza lesinare terribili ferite ed evidenziando la rapida perdita di senno del protagonista.
Arti marziali ed effettacci splatter fatti in casa la fanno da padrona, sprazzi horror grazie agli incubi del protagonista infondono una marcia in più, confezionando un prodotto godibile anche se noioso a lungo andare. Robot Ninja, quindi, è un lavoro che incarna tutte le caratteristiche del B-movie di fine anni ottanta, inserendo una componente drammatica che culmina in un finale inaspettato.
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