RAVENNA NIGHTMARE FILM FESTIVAL 2010 – report
Anche quest’anno la redazione si è presentata puntuale in quel di Ravenna per assistere al consueto appuntamento orrorifico durante il periodo dei morti/santi (importa poco l’ordine). Trovate nel seguito un report completo delle due giornate (sabato 30 e domenica 31 Ottobre) vissute sotto il sole e sotto la pioggia.
Strana atmosfera quella respirata quest’anno al Ravenna Nightmare Film Festival 2010, sarà stato per i “movimenti” personali o per le pochissime giornate passate in quel di Ravenna, ma mi sono sentito un ospite di passaggio. Di solito la partecipazione tramuta in attività e non mera passività, sarà stato per il livello medio dei film visti particolarmente basso (almeno in queste due giornate conclusive), sarà stato per il periodo, ma quel che è certo è che se film come ADAM RESURRECTED o GODSPEED (il vincitore del festival) hanno veramente un messaggio da comunicare, altri come FINALE, CLAANG: THE GAME o BIKINI GIRLS ON ICE lasciano il tempo che trovano rischiando alle volte di fallire anche come mero entertainment.
Sabato 30
L’arrivo in quel di Ravenna il sabato mattina si tramuta subito in ricerca di carburante (non per la macchina, per lo stomaco) utile ad affrontare l’assalto dei film che sarebbe durato sino a tarda serata, per cui un giro per il bel centro della città non manca può mancare. Passate queste formalità con se stessi giunge rapidamente il momento di scagliarsi dentro la sala per vedere il primo film dell’edizione 2010: BIKINI GIRLS ON ICE. Slasher ottantiano senza pretese con poche nudità mostrate e splatter anonimo e, se mi concedete il termine, “formale”. Chiusa la prima pratica si passa subito al thriller FINALE, un miscuglio di banalità e pochezza di idee illuminate però da una atmosfera anni ’70 che lo rende in qualche modo psichedelico. Più interessante (e toccante) l’intervista al regista John Michael Elfers. Di tutt’altra caratura risulta RED WHITE & BLU, diretto da Simon Rumley, almeno nella sua prima metà. La discesa nell’inferno della protagonista tra eccessi di sesso e droga, è lenta ma inesorabile come le note di pianoforte che l’accompagnano. Peccato per una seconda parte approssimativa (sia nella realizzazione che nella sceneggiatura) che fanno cadere le braccia per un cambiamento di carattere dei personaggi improvviso e ingiustificato. Risate e commenti non sono mancati durante la proiezione, peccato. SMASH CUT vola via dalla nostra visuale, un attimo di break sembrava necessario e l’incipit trash-comico non era fascinoso abbastanza da catturare l’attenzione. Ha vinto la fame. Corsa finale per godersi IL VILLAGGIO DEI DANNATI diretto da Wolf Rilla nell’ormai lontano 1960, uno splendido spaccato di fantascienza di un’epoca totalmente frastornata dalla paura della guerra fredda. Sicuramente il film migliore dell’evento.
Domenica 31
La pioggia trascina con se i residui di sonno e la città di Ravenna diventa nuovamente luogo dove vagare e svagarsi prima del round finale. Purtroppo si parte in retromarcia con CLAANG: THE GAME diretto dal volenteroso Stefano Milla, regista che si scontra con una povertà di mezzi disarmante e conta sulla buona resa degli attori (anche in questo caso Suzi Lorraine in primis). Peccato, dato che le idee non mancano, anche se sotto forma di tributo al fantasy-storico, ma la realizzazione è ben immersa nella amatorialità pura. Finiti gli ottanta minuti dedicati al tributo all’attrice americana si respira e si passa al successivo BEYOND THE BLACK RAINBOW, presente in sala il registaPanos Cosmatos. Dopo i primi 10 minuti di visione il primo pensiero è stato “ma se avessero proiettato questo lungometraggio durante lo spettacolo delle 22:30 quante persone sarebbero rimaste sveglie?”. Una lentezza inesorabile, però, non sminuisce un lavoro di fantascienza dal forte sapore fine anni settanta/primi anni ottanta capace di immergere chi guarda in una sorta di stasi, mescolando le carte con dovizia e lasciando aperte diverse strade all’interpretazione. Ancora una volta un finale frettoloso appesantisce un film complesso ma dal fascino assolutamente innegabile. Fantastico Michael Rogers nel ruolo del mad (?) doctor. KANDISHA sfugge nuovamente dalle nostre grinfia, così come la cerimonia di premiazione e il film di chiusura, A SERBIAN FILM (già visto in altra sede e rimasto confinato nella terra dell’inutilità). Comunque la giuria, presieduta da Suzi Lorraine, Sean Hogan e Alessio Gradogna, ha premiato con:
- anello d’oro
GODSPEED di Robert Saitzyk
(“Una storia drammatica, forte, scritta e diretta molto bene. Il tema trattato è molto interessante, espressione di un’indagine sulla Fede nel mondo d’oggi e sull’opportunità di avere ancora una speranza ai giorni nostri”)
- menzione speciale
RED WHITE & BLUE di Simon Rumley
(“Il film è apprezzato per una prima parte più riflessiva, ben sviluppata, solida, senza violenza; e per una recitazione molto intensa e credibile”)
Così anche quest’anno si è chiuso il sipario del Ravenna Nightmare Film Festival, in attesa di una prossima “annata” capace di mostrare i gioielli (in tutti i sensi) come accaduto nelle precedenti e di una tempistica/logistica meno strette per quanto riguarda noi della redazione.