RADIUS – Caroline Labrèche, Steeve Léonard
Un’auto sballottata, un uomo e una donna dentro, poi il buio. Liam si risveglia senza alcun ricordo, sembra avere una strana “maledizione”(o “potere”?) che uccide chiunque gli si avvicini all’interno di un determinato raggio. Disperato cerca di allontanarsi da chiunque fin quando non scopre Jane e il suo “potere”.
La donna, infatti, sembra poter annullare la forza distruttiva di Liam, ma qualche frammento sembra non trovare il suo posto. I dubbi iniziano a insorgere quando ricostruiscono che i due erano insieme in auto prima dell’incidente …
Caroline Labrèche e Steeve Léonard costruiscono un mix tra fantascienza, dramma e una base thriller (che si scoprirà più avanti) senza troppe pretese, ma neanche trainando la bandiera dell’indie di fronte al carrozzone per giustificare qualsiasi strafalcione. Radius è un onesto (anche nella durata) film, dove è chiaro fin dalle prime scene che: 1) non ci sarà alcuno spiegone degno di nota, bensì un probabile deus ex, 2) c’è una sottile linea che suggerisce un plot twist che, infatti, arriverà puntuale. Ad un eccellente Diego Klattenhoff purtroppo non si affianca una altrettanto espressiva Charlotte Sullivan, ma la messa in scena regge.
Radius riesce ad intrattenere ed incuriosire, regalando un finale che non è affatto scontato.
Tag:Andrea del Campo, Charlotte Sullivan, Diego Klattenhoff, Nazariy Demkowicz, RADIUS, RADIUS RECENSIONE, Robert Borges