PRETTY FLY – Walter Schumann
Charles Laughton è stato un grandissimo attore, appassionato di teatro sin da bambino, si diplomò alla “Royal Academy of Dramatic Art” (R.A.D.A.), debuttando sulle scene inglesi nel 1926 (a 27 anni) con L’ispettore generale di Gogol.
Nel 1930 raggiunse Broadway per una tournée e venne notato dai produttori cinematografici che gli affidarono alcuni ruoli in pellicole di poco rilievo, ad eccezione del film storico Il segno della croce (1932) di Cecil B. DeMille, in cui impersonò un viscido imperatore Nerone. Negli anni seguenti l’attore viaggerà di continuo tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra.
Tornato a Hollywood, Laughton interpreterà con istrionico talento una serie di personaggi “negativi”, come il Capitano Bligh ne La tragedia del Bounty (1935) di Frank Lloyd, e un subdolo boss di una gang di pirati nel thriller La taverna della Giamaica (1939) di Alfred Hitchcock. Nel 1939 si sottopose ad estenuanti sedute di trucco per calarsi nei panni del gobbo Quasimodo nel film Notre Dame (1939) di William Dieterle, in cui fu affiancato da Maureen O’Hara, con la quale recitò anche nel successivo Questa terra è mia (1943) di Jean Renoir, nei panni del mite maestro elementare Albert Lory.
Si spense all’età di sessantatré anni per un tumore osseo e questa fu forse la ragione per cui lasciò la mondo la sua unica regia: La morte corre sul fiume. Il film è un thriller anomalo, personale, vicino alle fiabe dei fratelli Grimm, ma miste all’horror. Lo sviluppo narrativo è assolutamente originale, lo stile registico varia con l’evolversi dei toni del film senza stonare mai e raggiungendo momenti di poesia visiva poderosi come le immagini della Winters morta sott’acqua e il viaggio in barca dei due piccoli protagonisti. Questo film ha influenzato (per loro ammissione) registi come David Lynch, Martin Scorsese, Terrence Malick, Jim Jarmusch, i fratelli Coen, Rob Zombie e Spike Lee.
Tratto dal romanzo The Night of the Hunter di Davis Grubb e girato in poco più di un mese, ha una peculiare e fortemente caratterizzante fotografia in bianco e nero di Stanley Cortez al servizio dell’originale stile, influenzato dal cinema espressionista tedesco e dal cinema scandinavo nell’attenzione maniacale per la posizione delle luci. Nel 1992 il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nonostante (come per ogni opera d’arte che si rispetti), non fu capito all’epoca, rivelandosi un insuccesso tale che Laughton non trovò mai produzione per la sua seconda regia.
La trama è molto semplice: Ben Harper (un grandioso Robert Mitchum, che riciclerà il personaggio anni dopo ne Il promontorio della paura) è condannato a morte per aver preso parte ad una rapina che ha provocato l’uccisione di due uomini. Prima di essere catturato, però, riesce a nascondere il bottino e ne rivela la posizione solo ai due figli, John e Pearl, di dieci e cinque anni. In prigione, Harper divide la cella con Harry Powell, un sedicente predicatore evangelico con la scritta “Love” tatuata sulle nocche della mano destra e “Hate” su quelle della sinistra. Questi tenta di estorcere ad Harper il nascondiglio del bottino ma l’unico indizio che riesce ad ottenere è una citazione della Bibbia che Harper mormora nel sonno: “e un bambino li condurrà“. Sicuro che figli di Harper sono i soli a conoscere il nascondiglio del bottino Powell, dopo essere uscito di prigione, corteggia e sposa Willa, la vedova di Harper. Attraverso sottili intimidazioni e lusinghe cerca, allora, di indurre i bambini, soprattutto John, a rivelare dove si trova il denaro …
È proprio sul fiume che la piccola Pearl canta una nenia al fratellino … “Once Upon a Time There Was a Pretty Fly” una melodia sospesa, surreale, inquietante ed ipnotica, che quasi rimanda a Bjork se non fosse che ha una sessantina di anni in meno! La colonna sonora è stata composta da Walter Schumann in stretta collaborazione col regista e questo si sente: un film quanto più è seguito dal suo autore sotto ogni aspetto, tanto più è l’espressione unica e personale dell’artista (basti pensare a Bava o Fellini).
La song è ascoltabile qui o, se si vuole, è possibile ascoltare qui una cover incisa dai newyorkesi Mono Puff che, per quanto tecnicamente virtuosi, mancano totalmente di fascino perdendo tutto il mordente dell’originale.
La canzone in una frase:
She had two pretty children
But one night
These two pretty children
Flew away
Flew away
Into the sky
Into the moon