PERISHED – Stefan Radanovich, Aaron McCann
È innegabile che la visione prolungata di The Walking Dead abbia provocato un’impennata delle aspettative tutte le volte che si parla di zombie e, fortunatamente, Perished si difende piuttosto bene.
Il cortometraggio diretto da Stefan Radanovich e Aaron McCann racconta la vita di un sopravvissuto al contagio che ha trasformato gli esseri umani in morti viventi, nei giorni immediatamente successivi allo scoppio dell’epidemia. Il ragazzo, barricato all’interno del suo garage, passa il tempo alternando momenti di sconforto e nostalgia per la sua vecchia vita a momenti in cui l’istinto di sopravvivenza e il desiderio di non arrendersi ne sostengono gli audaci tentativi di fuga.
La storia non ci sorprende in modo particolare: mentre le immagini scorrono si ha la sensazione di aver già visto mille volte le medesime scene, eppure suspense e tensione non mancano, si rimane incollati allo schermo fino alla fine. I registi/sceneggiatori scelgono, quindi, una strada già ampiamente battuta e sicura, tuttavia confezionano con una certa maestria un prodotto che non rischia di deludere o annoiare.
Perished è un film che non si discosta troppo dai canoni classici del genere zombie survival, eppure colpisce per la bella fotografia, gli effetti sonori correttamente dosati e l’eccellente regia. Da ultimo, ma non per importanza, è d’obbligo spendere qualche parola riguardo al finale; per fortuna ogni tanto ci sono sceneggiatori compassionevoli che ci risparmiano l’happy-ending e ci rammentano che, quando le cose vanno molto male, non è detto che non possano andare anche peggio.