PENANCE – Daniele Misischia
Una donna legata ad una sedia viene torturata brutalmente da un uomo all’apparenza normale. Egli usa ogni attrezzo possibile per infliggerle dolore fisico (e psicologico) … fino ad un’inaspettata inversione dei ruoli.
La tortura, una delle pratiche più brutali al mondo, bandita nei primi anni dell’ottocento in quasi tutti gli stati del mondo è stata ripresa più volte negli horror di questo decennio creando un genere a se stante: il torture-porn. Daniele Misischia pensa bene di arricchire la scena italiana underground con un altro esponente del genere, facente sempre parte della sua trilogia – dedicata al videogioco Silent Hill – composta da Sinner, Redemption e Penance.
Il cortometraggo si apre sull’apparentemente tranquilla vita di un uomo che guarda il notiziario. Subito dopo lo vediamo entrare in una stanza … cambiando drasticamente le carte in tavola. L’uomo è un malato, un torturatore sanguinario. Perchè? Probabilmente per noia, ma non ci è dato saperlo. Il corto è costruito tutto sulle apparizioni dell’uomo nella stanza, ogni volta con sanguinose idee diverse ma, fondamentalmente, uguali: provocare dolore.
Ora mi chiedo: cos’ha la tortura di affascinante? Cosa può spingere un uomo a torturare? A rappresentarla come ha fatto Misischia? Sfortunatamente non riesco a darmi una risposta. Se l’intento era lanciare una denuncia, questa via non porta da nessuna parte, se era il “puro” mostrare orrori, l’approssimazione della motivazione mozza le gambe alla riuscita finale.
Il film annoia perché mostra solo torture fini a se stesse, senza novità, senza trama, senza niente. Sembra di essere davanti ad un Hostel senza quel minimo di trama abbozzata da Eli Roth.
Penance è tecnicamente il miglior lavoro di Misischia, gode di un’ottima regia (ricca di interessanti punti di vista) e una fotografia per una volta riuscita, che non esagera pur essendo comunque invadente. Peccato, come al solito, per gli scarsi effetti sonori da videogioco a 8 bit. Interessante la parte finale seppur anch’essa fine a se stessa.
Con Penance chiudiamo la serie di recensioni dedicata ai tre film ispirati a Silent Hill prodotti e diretti da Daniele Misischia. Consigliamo a Daniele di cercare soggetti e sceneggiature più interessanti e originali perchè, dato che tecnica e passione non mancano, può dare sicuramente di più.
VOTO:5.5/10
Regia: Daniele Misischia
Cast: Serena Jeje, Cristiano Ciccotti
2009, Italia