NYMPHA – Ivan Zuccon
Sarah è una ragazza inglese che decide di farsi suora per dare una sferzata alla propria vita e per farlo decide di stabilirsi in un convento italiano. Le monache appartengono al credo del “Nuovo Ordine”, una strana deformazione del pensiero cristiano che prevede delle prove da sorpassare (o meglio da subire) per avvicinarsi al Signore. Questa caduta nel baratro della sofferenza porta Sarah a rivivere i ricordi di una donna, Nympha, la quale è stata cresciuta nel fanatismo religioso del nonno Geremia, convinto di avere un rapporto diretto con Dio. Il percorso della sofferenza si incrocia nel destino delle due donne, pur se in piani temporali diversi, sino al tragico epilogo che le accomuna.
Girato direttamente in lingua inglese, per approdare più agevolmente all’estero, il quinto lavoro di Ivan Zuccon mostra diversi pregi (sublimati nel successivo Colour from the Dark) e anche dei difetti che il regista sta via via eliminando. L’atmosfera cupa e dannata che avviluppa il dipanarsi degli eventi è il punto di forza di Nympha: una fotografia virata al verde scuro, il buio degli anfratti che accresce il senso di paura verso ciò che ti sta accanto, un convento dove gli armadi sanguinano e porte celano blasfemi creature.
L’ottimo cast sospinto da Tiffany Shepis (Sarah), Alessandra Guerzoni (la madre superiora) e Allan McKenna (Geremia) risulta credibile, grazie a una immedesimazione totale nei personaggi. Zuccon riesce a districarsi in una trama che molto deve al Dario Argento della trilogia delle Tre Madri (Suspiria, Inferno e La Terza Madre), oltre che ai maestri dell’horror italiano come Lucio Fulci (per gli effetti splatter e la crudeltà) o Mario Bava (per il tenebroso convento). Il citazionismo mai esagerato dell’autore (e questo va a suo merito) si nasconde nelle pieghe di una sceneggiatura scritta a quattro mani con Ivo Gazzarrini, partendo da un racconto originariamente scritto dallo stesso Zuccon, e si dipana lungo due assi temporali diversi ma paralleli (per la tragicità): l’atroce martirio di Sarah e la rigida educazione al fanatismo di Nympha.
Ben realizzati gli effetti speciali, a cura di Massimo Storari, specialmente durante le scene di tortura che mostrano lingue strappate, automutilazioni e orecchie perforate. Da notare anche lo stile registico di Zuccon che non disdegna tecnicismi e carrellate, anche se preferisce durante la maggior parte del film uno stile classico per calcare il senso di claustrofobia. Nonostante l’eccellente qualità, Nympha è ancora inedito in Italia.
VOTO: 7.5/10
Un film di: Ivan Zuccon
Con: Tiffany Shepis, Allan McKenna, Caroline DeCristofaro, Michael Segal, Alessandra Guerzoni, Francesco Primavera, Giuseppe Gobbato, Caterina Zanca, Federico D’Anneo
Effetti Speciali: Massimo Storari
Sceneggiatura: Ivan Zuccon, Ivo Gazzarrini