NIGHTWISH – “Endless forms most beautiful”
Floor Jansen (After Forever, ReVamp) è il nuovo volto e, specialmente, la nuova voce della band finlandese Nightwish. L’annuncio della separazione da Anette Olzon non ha reso facile la vita ai finlandesi ma, al contempo, ha aperto un possibile ventaglio di nuove opzioni sonore che tutti aspettavamo quantomeno con curiosità. Eliminate questo fremito dato che le novità compositive sono marginali e concentratevi sul disco … il sound non è mutato. Nel bene e nel male.
L’aggiunta in formazione di Troy Donockley è, inoltre, un elemento da non tenere sottobanco, in quanto la sua cornamusa irlandese (Uilleann pipe) riesce ad infondere ulteriormente lo spirito folk che il tastierista/compositore Tuomas Holopainen spinge sin dagli esordi. Ma veniamo al disco, i Nightwish si muovono sulle medesime coordinate degli ultimi lavori, perciò atmosfere fantasiose, eccellenti melodie, ritmiche sostenute (per il genere) e testi curati. Insomma se siete dei fan della band, avrete un buon feeling verso il disco, se l’avete sempre odiata non troverete qui spunti necessari a farvi cambiare idea.
Endless forms most beautiful alterna momenti poco ispirati o comunque che fanno partire il disco con sospetto di flop (“Shrudder Before The Beautiful”, “Weak Fantasy”), ad altri decisamente piacevoli nella loro semplicità (come il singolo “Élan” o “Edema Ruh”) o maestosità (“Alpenglow”), sino a raggiungere gli oltre venti minuti di “The Greatest Show On Earth”, un brano articolato in cinque atti che segue la nascita dell’Universo e giunge sino alla rappresentazione della natura stessa, riproducendone suoni e immagini tramite suoni ricercati e trovando in Richard Dawkins la voce narrante.
Inutile citare le singole tracce, Endless forms most beautiful è un concentrato di emozioni ricco nella ricercatezza dei suoni e degli arrangiamenti, prodotto egregiamente, forte di uno stuolo di listeners già raggiunti e capace di cesellare sonorità piacevoli ed eventualmente semplici ma mai banali. Al contempo questo disco dei Nightwish è debole nella sua prevedibilità, arranca al confronto con quello che si sarebbe potuto realizzare con una voce unica come Tarja, senza nulla togliere alla bravissima Floor, ma la voce dei finlandesi “non è lei”. E questa non è sterile nostalgia, solo minima noia da ennesimo disco non capolavoro.
Tracklist
01. Shudder Before The Beautiful
02. Weak Fantasy
03. Élan
04. Yours Is An Empty Hope
05. Our Decades In the Sun
06. My Walden
07. Endless Forms Most Beautiful
08. Edema Ruh
09. Alpenglow
10. The Eyes Of Sharbat Gula
11. The Greatest Show On Earth