MUM & DAD – Steven Sheil
Lena è una ragazza immigrata dalla Polonia che si imbatte in Birdie, sua collega inserviente dell’aeroporto. Lei e il fratello, Elbie, vivono insieme ai genitori al limitare della pista di atterraggio dove lavorano. Una notte che Lena perde il bus si trova ospite a casa della bislacca famiglia, ma una strana sensazione subito le serpeggia lungo il corpo e in pochissimo tempo si ritrova imprigionata in una casa degli orrori, dove “mamma” e “papà” sono dediti alle più insane violenze.
Nuovamente la Gran Bretagna torna nel sottobosco degli horror indipendenti (citiamo, per esempio, CREEP o 28 GIORNI DOPO) con MUM & DAD, strizzando gli occhi al genere dei torture-movies e incanalandosi dietro la scia di apripista di successo come i due HOSTEL. Immediatamente viene da chiedersi se ce ne fosse bisogno.
Cosa possiamo trovare di nuovo in questa pellicola? Nulla. Nella sua banalità, MUM & DAD, non riesce a spaventare nè tantomeno a tirare la corda sino ai limiti dell’insopportabilità visiva: si vedono ferite da arma da taglio, colpi di martello, cannibalismo e altre amenità ma nulla che possa disgustare lo spettatore medio. Questo, specialmente, perchè manca un crescendo di tensione capace di innalzare quella coltre che avviluppa lo spettatore, così come l’atmosfera malata che ha reso unici film come NON APRITE QUELLA PORTA.
Gli attori sono ai limiti della sufficienza, poco credibili, e rendono difficile l’immedesimarsi nel dramma di Lena. Anche la sua “trasformazione” appare raffazzonata e frettolosa. Da evitare.
VOTO: 3.5/10
Regia: Steven Sheil
Cast: Perry Benson, Dido Miles, Olga Fedori, Ainsley Howard, Toby Alexander, Micaiah Dring, Mark Devenport, Chris Roebuck, Clare Dyer
Fotografia: Jonathan Bloom
Montaggio: Leo Scott
Gran Bretagna, 2008