MIRZADEH – “The creatures of Loviatar”
Attiva dal 2000 con diversi demo e un primo disco autoprodotto ‘Ancient Rites’, la band finlandese riesce finalmente ad approdare al tanto agognato debut album e lo fa nel migliore dei modi. Il punto cardine su cui ruota il disco è l’atmosfera creata grazie ad un sapiente uso di tastiere e synth e suggellata da buoni riff di chitarra che induriscono efficacemente il sound.
L’idea fondamentale del gruppo è quella di costruire un micromondo fantastico, traendo spunto dalle leggende del Kalevala (che narrano la nascita del popolo finnico in chiave eroico-mitologica), in modo tale da assoggettare le composizioni alle liriche, vero e proprio caleidoscopio di creature e valorosi guerrieri. ‘Whispers From Filthy Womb’ si propone come colonna sonora adatta all’ingresso nel regno immaginario descritto dalla band finnica, dove una ripetitiva nenia innesta ‘Precious Death’, ritmata song suggellata dalle strazianti scream vocals del singer, stagliate su melodie fiabesche ed oscure articolate da tastiera e chitarra. ‘Viper Of The Frozen Ground’ segue le coordinate stilistiche dettate sin dal primo brano, sfruttando un’eccellente armonia tra riff di chitarra e melodie tastieristiche. Tetra al punto giusto è poi ‘Witness Of Moonlight Mystery’, rinforzata dal cantato in growl e da un interessante cambio di atmosfere a metà canzone che con quei rintocchi di pianoforte ricorda terribilmente gli Arcturus di ‘Aspera’: probabilmente in brano più riuscito del lotto. Tempi in levare spalancano le porte a ‘Louhi´s Legacy’, stavolta più accostabile ai Dimmu Borgir di ‘Enthrone, Darkness, Triumphant’, specialmente per le arie di tastiera. ‘Fullmoon Dream’ invece abbassa leggermente la media, risultando brano non particolarmente ispirato. Più epica è ‘Kalman Kevat’, sostenuta da un ritmo cadenzato che imprime maggiormente la sensazione di inno alle creature mostruose evocate dalle liriche.
Diretta ed accostabile ai canoni black metal è invece ‘Tuonelan Lasten Tanssi’ dove stavolta le tastiere scendono di un gradino per lasciar spazio al guitar riffing, almeno fino alla metà della song dove una struttura più melodica accompagna efficacemente il pianoforte. ‘Melancholy’ registra anch’essa una caduta di tono, dovuta forse all’assenza di rilevanti cambi di tempo e atmosfera mentre la conclusiva ‘Kalmisto’ sigilla degnamente un disco notevole e originale, pur avendo alle spalle l’esperienza donata da gruppi ben più blasonati come Dimmu Borgir e Arcturus in primis. Le uniche vere pecche risiedono nella produzione, incapace di plasmare quella profondità che avrebbe potuto esaltare il suono verso un livello superiore e le screaming vocals, abbastanza anonime se confrontate con mostri (è proprio il caso di dirlo) sacri del genere. I margini di miglioramento sono ampi, le potenzialità dimostrate lasciano ben sperare. Da supportare.
TRACKLIST
1. Whispers From Filthy Womb
2. Precious Death
3. Viper of the Frozen Ground
4. Witness of Moonlight Mystery
5. Louhi´s Legacy
6. Fullmoon Dream
7. Kalman Kevät
8. Tuonelan Lasten Tanssi
9. Melancholy (Before the Apocalypse)
10. Kalmisto
LINE-UP
Mirox – Vocals, Guitar
Shagul – Lead Guitar
Exitus – Keyboard
Lues – Bass
Fafner – Drums