MIRACOLO VENETO – Raffaele Pastrello, Luca Tassone
Due ragazzi in un bar discutono su come trovare i soldi per pagarsi una prostituta. La soluzione è la solita, ben collaudata: pedinare un cliente, beccarlo sul fatto, ricattarlo e, infine, farsi la prostituta stessa. Spinti dall’euforia, seguono una macchina lungo uno strada dove abbondano le lucciole, il guidatore ne abborda una, tutto sembra andare come di consueto.
I ragazzi continuano a seguirlo e, quando si sentono pronti, si avvicinano all’auto pronti a scattare le foto. Ma questa volta, non è come le altre …
Raffaele Pastrello e Luca Tassone non raccontano certo una storia originale, prefiggendosi come obiettivo quello di denunciare una precisa situazione nella loro regione, il Veneto. La caratterizzazione del luogo, la precisa connotazione geografica ove si svolge la vicenda, assumono fondamentale importanza, evidenziata dal fatto che gli stessi protagonisti discutono in dialetto. Questo, furbescamente, diviene anche modo per evitare problemi di dizione, solitamente ad alto impatto (negativo) per attori non professionisti.
Vincitore del Fi-Pi-Li-Horror Festival 2013 di Livorno, Miracolo Veneto è un cortometraggio della durata di 16 minuti circa, girato nel 2011 a Paderno, in provincia di Treviso, durante quattro intense notti. Il corto esprime rabbia contro il politico di turno, forte di un appoggio elettorale bigotto basato sulla pulizia delle strade tramite sgombero delle lucciole e, quindi, contro i benpensanti che condannano le prostitute per poi frequentarle. Ironico il dialogo iniziale, anche se di eccessiva durata, interpretato in maniera convincente da Alberto Chinellato e Francesco Mestriner.
Prodotto a zero-budget, la messa in opera di Miracolo Veneto ha subito diverse peripezie, quasi a volerne enfatizzare il versante black humor. Come racconta lo stesso Pastrello: “Gli imprevisti non sono mancati, un acquazzone improvviso, la macchina di un nostro tecnico finita nel fosso che lambisce il viale sterrato, tutta la troupe intenta a tirarla fuori spingendo con il solo ausilio di braccia e schiene, l’auto di scena dei due protagonisti strisciata sul fianco da un ramo, la mia che incappa su un ceppo basso e poco visibile sull’ imbocco del campo e si stacca il paraurti … abbiamo subito anche problemi tecnici in post produzione, con la defezione del computer. Tutto questo ci portò a produrre il corto solo nel 2012, ma proprio questi eventi sono stati occasione utile per riprendere il montaggio a mente fredda“.