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MEMENTO – Cristopher Nolan

Written by Giulio De Gaetano

John G ha stuprato e ucciso mia moglie”. E se vi svegliaste ogni giorno con questa frase sotto gli occhi, che campeggia sul petto tatuata sulla vostra pelle ma … non riusciste a ricordarvi nulla? Solo frammenti e flash che s’insinuano di colpo nella vostra mente. Ogni giorno aprendo gli occhi vi ritrovereste a dover rimettere insieme i pezzi di voi stessi, guardando la vostra pelle e le scritte che le avete inflitto, per ricordarvi le informazioni vitali che vi servono per andare avanti.

Guardando le polaroid ricoperte di appunti che portate sempre in tasca, da scorrere velocemente quando vi serve ricordare chi è il tizio che bussa alla vostra porta con quello smagliante (ma fasullo?) sorriso, per ricordarvi persino dove tornare a dormire la sera.

Inseguireste i pezzi del vostro io che fluttuano nell’etere, labili e inafferrabili come polline nel vento primaverile. Non sapreste di chi fidarvi, sareste in balìa di chiunque voglia prendersi gioco di voi o usarvi, sapendo che qualsiasi cosa vi dica, non sareste in grado di ricordarla per più di pochi minuti. Potrebbero dirvi che vostra moglie era una puttana e che il motivo per cui non ricordate più nulla è perché lei stessa vi ha attaccato una malattia venerea. E 5 minuti dopo questa stessa persona ricomparirebbe nella vostra vita come se fosse la prima volta che vi vedete, con quel sorriso sincero a cui non si può non credere, e sareste ottimi amici.

E’ questo quello che succede a Lenny. Una notte due balordi entrano in casa sua, violentano e uccidono la moglie e nel tentativo di salvarla lui riporta una commozione cerebrale che lo condanna alla perdita della memoria anterograda. Ovvero Lenny sa tutto di sé e della sua vita, fino a quella notte. Da allora in avanti il suo cervello non è più in grado di assimilare nuove informazioni e la sua vita si è ridotta ad un cieco cercare vendetta, per sua moglie e per se stesso, per la vita che gli è stata rubata, mutilata.

Ogni giorno costretto a rivivere lo stesso dolore del primo perché “come posso guarire se non riesco a sentire il tempo?” Ogni volta che riapre gli occhi rivive la tragedia di aver perso sua moglie come se fosse appena avvenuta. “Non riesco a ricordarmi di dimenticarti”.

Lenny quindi passa le sue giornate mettendo insieme le piccole briciole che incontra sulla sua via, inseguendo nomi, volti, indizi, numeri di targa per trovare finalmente Johnny G. Ripartendo ogni giorno da capo. Nella sua ricerca si ritrova inevitabilmente inviluppato tra menzogne e mezze verità da cui non riesce a districarsi, perché è lui stesso il suo primo nemico. La sua mente gioca contro di lui e lo rende ormai incapace di distinguere il vero dal falso. Lenny è convinto di seguire un metodo vincente e infallibile, e lo segue con rigore e ordine, annotando ogni evento, ogni persona che può portarlo a raggiungere il suo scopo, ma non ha valutato la variabile umana. Da un’iniziale istinto a fidarsi di chiunque, Lenny passa quindi a non fidarsi più di nessuno, arrivando al limite della paranoia. Inevitabile.

Il film è davvero ottimo, nonostante l’attore protagonista non riesca a trasmettere quell’angoscia lacerante che dovrebbe avere dentro. Perfetto invece nel ruolo del poliziotto Joe Pantoliano, una sorta di regista che cerca di aiutare Lenny manovrandolo dall’esterno (e ovviamente usandolo anche a suo piacimento).

Peculiarità della pellicola, che la rende un gioiellino, è la costruzione narrativa, che procede seguendo lo stesso processo logico che segue la mente di Lenny. Il filo cronologico appare (ma non lo è) alla rinfusa, rivediamo più volte la stessa scena, che di volta in volta viene messa in sequenza con gli eventi seguenti e quelli antecedenti per creare un filo logico tra gli eventi. Piccoli tasselli che si congiungono. E’ come se dopo aver messo insieme 3 o 4 pezzi di un puzzle vi sollevaste in piedi per averne una visione d’insieme, e poi vi riacquattaste a terra, tornando alla visione particolaristica e limitata, l’unica da cui potete allungare la mano per aggiungere un altro pezzettino. La forza di questa scelta sta nel riuscire a veicolare perfettamente  la confusione interiore del protagonista, si riesce davvero a percepire la terra che manca sotto i piedi nel dover ricostruire la propria mente continuamente, senza mai riuscire a mettere un punto fermo che sia veramente tale.

Altro punto di forza del film sta nella libera interpretazione. Alla fine il protagonista è talmente inviluppato nella sua paranoia che nemmeno lo spettatore è in grado di capire quale sia la verità piuttosto che la sua proiezione mentale o le falsità inculcategli in testa da chi gli ruota attorno, quali i ricordi reali e quali invece indotti e distorti dal suo bisogno di credere. Vero e falso, realtà e immaginazione si annodano indissolubilmente, lasciando il finale aperto a più interpretazioni.

Vincitore non a caso di più premi, da Sundance a Deauville, al British Independent e all’Independent Spirit … assolutamente da vedere.

VOTO: 8/10

Regia: Christopher Nolan
Soggetto: Jonathan Nolan
Cast: Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Russ Fega
Fotografia: Wally Pfister
Musiche: David Julyan
USA, 2000

Posted in drammatico by Giulio De Gaetano on novembre 1st, 2011 at %H:%M.

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