L’ULTIMO FARO – Lando Lo Presti e Giuseppe Di Grande
Durante il sonno, un uomo viene turbato da ricordi e paure. Sua moglie morta, probabilmente suicida, torna dal regno dei morti per prendersi la propria rivincita. Qualcosa di terribile si cela intorno al faro di cui l’uomo è guardiano; ed è proprio negli anfratti non illuminati dove il dolore e i sensi di colpa si confondono con il mistero e la paura.
La solita dicotomia sogno/realtà caratterizza il corto, che altro non è che una rivisitazione casalinga e frettolosa di The Ring. L’assenza di dialoghi e di fluidità, uniti alla musica, contribuisce a creare nello spettatore una certa tensione, ma tutto viene vanificato dalle riprese notturne, costantemente immerse nel nero (attenzione non nel buio).
Se per seguire la trama di un film, anche se abbozzata, lo spettatore deve fare lo sforzo di distinguere le immagini e le forme dall’oscurità in cui sono immerse, il naturale istinto non può che portarlo a premere il tasto stop, a maggior ragione se non sono presenti effetti speciali capaci di camuffare il problema.
L’ULTIMO FARO è un corto che avrebbe potuto avere delle buone potenzialità, grazie specialmente ad una prova recitativa convincente e una suggestiva location. Il corto riesce ad avere dei momenti che sembrano funzionare, ma nel complesso non riesce mai ad ingranare alcuna marcia. Notevole l’omaggio a George Romero nella scena delle le mani che sbucano dalla roccia, ma non sufficiente a rendere sufficiente il corto.
Regia: Lando Lo Presti, Giuseppe Di Grande
Costumi e trucco: Giuseppe di Grande
Fotografo di scena: Andrea Narciso
Cast: Alessandro Biondi, Ilenia Schiavo