LOVEFIELD – Mathieu Ratthe
C’è un corvo che osserva la scena: il suo sguardo inquietante si posa su un campo di grano, delle urla e un corpo insanguinato ed esanime. C’è un uomo che corre e sembra fuggire dal crimine che ha commesso. Ma in questo caso la realtà è migliore dell’immaginazione …
Lovefield è un cortometraggio canadese che ha una caratteristica molto interessante: in poco più di 5 minuti ci permette di attraversare stati d’animo molto diversi fra loro come angoscia, paura, sorpresa, sollievo, e anche un pizzico di felicità. E’costruito in modo tale che si abbia l’impressione di aver già capito tutto: cosa è successo e cosa sta accadendo, anche se in realtà ci si sta semplicemente ingannando.
L’ambientazione (un campo di grano che ha tutto l’aspetto di essere sperduto chissà dove), il corvo (noto come “uccello del malaugurio”, che ha nella nostra cultura un’accezione quindi estremamente negativa) il cui gracchiare non fa che rimbombarci nelle orecchie e il punto di vista sempre spezzato e parziale, sicuramente aiutano a creare un certo climax. A questi aspetti si aggiunge anche l’abilità del regista nel far trasparire l’aria rarefatta, il caldo, la mancanza di respiro che prolungano la sensazione che qualcosa di tremendo sia avvenuto.
Lovefield è un classico esempio di come un corto, ben realizzato, quasi totalmente privo di dialoghi e perciò supportato da una colonna sonora adeguata, che ben tiene il ritmo incalzante delle immagini, possa risultare convincente alla prima occhiata. L’epilogo alquanto originale, poi, non fa che aggiungere ulteriori punti positivi: non è del tutto un prodotto “horror” ma vale comunque la pena visionarlo. Batte un altro cuore lì dove sembra vincere la morte.
VOTO: 8/10
Regia: Mathieu Ratthe
Cast: Pierre Lebeau, Bianca Gervais
Produzione, sceneggiatura: Matthieu Ratte
Canada, 2008