FABIO & FABIO – Intervista
Quando abbiamo fatto il nostro tour di incontri negli studios di Hollywood, circa un anno fa, abbiamo visto quanto sia interessante per molti producer opzionare i diritti di opere pre-esistenti. Quindi parliamo di cartoni animati, di libri, e soprattutto di fumetti. Abbiamo avuto modo di constatare che non importa se si tratti di un fumetto (comic book o graphic novel) di successo o meno… importa che il concept sia forte, e che tale concept sia visibile.
Con queste parole Fabio Guaglione inizia a parlarci dell’avventura fumettistica che lui e Fabio Resinaro (meglio noti come Fabio&Fabio) stanno intraprendendo, diventando attivi anche in questo campo, parallelamente all’attività di registi/produttori. Fabio ci parla anche delle nuove frontiere di interazione con i produttori, sottolineando proprio come sta mutando il volto:
Solitamente, per vendere un soggetto, è necessario “pitcharlo” ad un producer, che se interessato ti ingaggia per scrivere le diverse (infinite?) stesure dello script. Nell’era in cui viviamo , i cortometraggi e i teaser sono diventati un mezzo potentissimo per saltare questo passo. Tanto è vero che stanno nascendo società come la Radical Comics ola Black Light Transmedia, che si occupano proprio di creare questo “package” di idea filmica + rappresentazione fumettistica + possibile sviluppo video ludico, per poi proporlo agli studios americani.Possono esserci moltissimi sceneggiatori che si propongono con un’idea o una sceneggiatura … ma l’efficacia della carta stampata viene surclassata da un cortometraggio. Un produttore schiaccia play: capisce il concept e “vede” come potrà essere il film di cui si sta parlando. Una sorta di demo del lungometraggio. E’ molto più immediato. Alla fine, è stato grazie al nostro cortometraggio Afterville, se siamo riusciti ad aprire i contatti con certe realtà. Ma tale funzione di “teaser” è oggigiorno ricoperta anche dai fumetti.
Non stiamo parlando di enormi franchise che possano già garantire un fan – base al produttore, certo che questi si recheranno al cinema per vedere il film.No, stiamo parlando di fumetti talvolta sconosciuti, ma in cui qualche producer riesce a “vedere” un film. Ad esempio, Men in Black è tratto da uno sconosciutissimo fumetto. Una forma narrativa in cui la visualizzazione sia in qualche modo già presente è più rassicurante per un produttore. Durante i nostri incontri a L.A., diversi producer ci hanno offerto di visionare fumetti di cui avevano opzionato i diritti … da qui la nostra idea: perché non provare a realizzare un fumetto per poi cercare di piazzare il progetto e lavorare alla sua forma cinematografica?
Fatta questa importante premessa, il regista ci parla nel concreto dei progetti in fase di sviluppo: DREAMWALKER e HEAVEN ON EARTH.
Il caso ha voluto che i soggetti scelti per questo tipo di operazione siano due thriller investigativi con elementi soprannaturali, ma si tratta di due storie estremamente diverse tra di loro. Per di più, è stato proprio un caso…abbiamo scelto i soggetti da sviluppare “modellandoli” sui disegnatori stessi.
DREAMWALKER
Lo definiremmo come un mix tra Constantine e The Cell. Qui l’elemento soprannaturale è dato dalla dimensione onirica, che abbiamo trattato in modo da conferire al fumetto dei toni da fantasy postmoderno. Il disegnatore è Alessandro Balluchi, che abbiamo conosciuto a Lucca Comics 2009. Il buon Alessandro ha lavorato per il character design e l’ideazione tecnica di alcuni personaggi per alcuni cortometraggi, è un grandissimo visionario e la sua venerazione per Kirby e Mignola anima la sua matita. A completare il team visivo, Arjuna e Davide Susini (Alex Fog, Heavy Bone, Dreams, Purgatory) che inchiostrano e colorano le matite di Alessandro e lo sceneggiatore Guglielmo Favilla, giovane attore emergente che ha co-interpretato, co-diretto e co-sceneggiato cortometraggi quali Last Blood, N.A.N.O., Purgatory e il film Kiss Me Lorena.
HEAVEN ON EARTH
Diciamo una fusione tra Se7en e 2012. Cosa succederebbe se un serial killer avesse scoperto un modo per azionare un determinato evento in corrispondenza di ogni vittima uccisa? Cosa accadrebbe se, uccidendo sette persone, questo assassino potesse scatenare sette eventi in grado di cambiare il mondo? A lavorare come disegnatore su questo progetto c’è il grande Emanuele Boccafuso (Forza Milan!, John Doe, Arca sacrA). I suoi generi preferiti sono il western, l’hard boiled e Wolverine. Il colorista è Daniele Rudoni, un talentuosissimo disegnatore, illustratore e colorista, che negli ultimi anni ha stupito tutti con i suoi lavori di coloring presso la Marvel Comics, ad esempio su Young Avengers/Runaways o The Avangers: Initiative, senza dimenticare il nostrano Dylan Dog.
Leggendo i nomi non possiamo che ben sperare. Ancora Fabio non si sbilancia su trama o caratteristiche dei protagonisti, però i precedenti lavori di Fabio&Fabio e il loro continuo immergersi in realtà quanto più vaste e competitive (leggere qui l’intervista) ci lasciano già con l’acquolina in bocca. Lasciamo le ultime parole riguardanti i due progetti a Fabio:
Il processo creativo dei due progetti è assolutamente differente e percorrere queste strade è davvero affascinante. In queste prime fasi si ha a che fare con la creazione dei personaggi e del mondo all’interno in cui si muovono. Rispetto al moviemaking indipendente, qui il bello è che non si hanno limiti di budget! In questo momento stiamo creando una sorta di “package promozionale” per ognuno dei due progetti, che includerà alcuni artwors, alcune pagine del fumetto, una sinossi della storia, un incipit della sceneggiatura. Una volta terminati, li spediremo ai vari publisher americani, attendendo risposta su una eventuale pubblicazione. In questa era in cui i media si contaminano e condizionano a vicenda, il “teaserismo” in tutte le sue forme (cortometraggi, fumetti, ecc) diventa un mezzo fondamentale per recuperare i fondi necessari per fare un film. Quello che noi stiamo cercando di fare è di pianificare diverse strategie per diversi progetti… creando un piano di guerra che speriamo possa portarci a risultati concreti….lavorando con metodo e un pizzico di incoscienza. Ok, più di un pizzico. Come direbbe il Joker…”It’s all part of the plan.”