L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA – Armando Crispino
Spoleto e la necropoli etrusca sita nelle vicinanze divengono territorio di caccia da parte di un killer specializzato nel colpire coppie che cercano un luogo anonimo dove appartarsi. Degli affreschi che richiamano la divinità Tuchulcha sembrano ripercorrere i medesimi scenari di morte che sta seminando l’assassino, mettendo in moto la ricerca curiosa (e pericolosa) del professore Jason Porter (Alex Cord).
Armando Crispino, ancora distante alcuni anni dal suo capolavoro Macchie solari (1975), dirige un giallo/thriller servendosi dell’ambientazione assolata fornita dalla lingua di terra che si estende tra Spoleto e Tarquinia, costruendo la paura su poche immagini di impatto, atmosfera anomala e continuo correre lungo una linea di indagine che non è mai precisamente diretta verso cause naturali o sovrannaturali.
I cadaveri sono abbastanza, quasi tutti gettati a terra da colpi di bastone, ma L’etrusco uccide ancora non insiste nei particolari splatter e violenti, preferendo visualizzare l’incipit del massacro e lasciando il resto all’immaginazione tramite un montaggio, se vogliamo, chirurgico. Non sempre la messa in scena riesce, subendo momenti di transito che lasciano scemare la tensione. Tuttavia Crispino è bravo a mantenere il piede in due staffe (sovrannaturale vs terreno), sino alla conclusione poco prevedibile del film.