LE STREGHE SON TORNATE – Álex De la Iglesia
Le opere di Álex De la Iglesia si sono sempre distinte per una visione fortemente critica nei confronti non solo della società ma soprattutto del rapporto di coppia. Con Le streghe son tornate (Las brujas de Zagarramurdi) il regista spagnolo torna al suo antico amore: la black comedy o se vogliamo in questo caso horror comedy!
Il film si apre con la rapina più assurda della storia del cinema e, senza svelare troppo sulla tram,a vi diciamo solo che i personaggi protagonisti sono Jose (Hugo Silva), Tony (Mario Casas) e Manuel (Jaime Ordonez). Jose è un padre divorziato che, vessato economicamente dalle spese di mantenimento della moglie (Macarena Gomez) e del figlio, decide di rapinare insieme all’amico Tony un Compro Oro. Da questo evento, che vede coinvolto anche suo figlio minorenne, parte tutta la parabola discendente che porta i nostri eroi a fuggire dalle grinfie della polizia locale e, come in ogni road-movie che si rispetti, a cercare ricovero oltre confine. Durante il tragitto si imbattono nell’antico paesino di Zagarramurdi, teatro di alcuni miti e leggende del passato riguardanti una nutrita concentrazione di streghe …
Lo stile di De la Iglesia ricorda molto quello del primo Almodovar (produttore del suo primo film), carico di cinismo e totalmente paradossale. Il regista riesce a toccare temi scottanti per l’opinione pubblica, con un tocco fondamentalmente ironico e leggero, in grado di mantenere sempre un buon gusto nel cattivo gusto, facendo proprio il motto “So bad is so good”, bandiera di molte pellicole trash o di serie B.
Le streghe son tornate si prende gioco anche degli action-movie americani dove il mito della frontiera Messicana oltre cui scappare si è trasformato semplicemente nel varcare il confine con la Francia e andare a spassarsela a Disneyland. Inoltre Zagarramurdi, proprio come Salem, è un paesino di 200 anime che esiste veramente e proprio come la sua cugina d’oltreoceano è stato teatro di storie riguardanti le streghe. Si narra che nel 1610 il temibile inquisitore Valle-Alvarado abbia ucciso 11 persone sospettate di stregoneria condannandole al rogo. I nomi delle persone uccise così barbaramente vennero incise su una targa posta all’ingresso di una grotta situata a circa 400m dall’entrata della città, la grotta di Zagarramurdi appunto.
Chi si approccia per la prima volta all’opera di questo regista rimane affascinato da un ritmo serrato e mai stancante che strizza l’occhio a The Rocky Horror Picture Show e alle prime pellicole di Rob Zombie. Inutile dire che solo studiando le opere di De la Iglesia in maniera non superficiale balza fuori il talento e genio del regista, per cui non consideratelo mai un producer di serie B.