LA RAGAZZA DEL VAGONE LETTO – Ferdinando Baldi
I binari tremano mentre un treno passa trascinando persone annoiate, normali famiglie, molestatori e sbandati. David , Elio e Nico fanno parte di quest’ultima categoria e non hanno alcuna intenzione di far passare una nottata tranquilla agli altri passeggeri.
Iniziano a disturbare gli altri dentro la carrozza ristorante, sospinti dagli sguardi incuriositi e al contempo spaventati, come quelli rivolti loro da Elena, seduta con i genitori, oppure dal capotreno. Quest’ultimo procura clienti ad una prostituta che bazzica sul treno, Giulia. La spinta ai malviventi viene data proprio dalla brama di avere quest’ultima, un cieco desiderio che oltrepassa rapidamente la follia.
È proprio il caso di dirlo, con questo film Ferdinando Balli tenta di salire sulla carrozza lanciata da L’ultima casa a sinistra di Wes Craven, e già imboccata (molto positivamente) da L’ultimo treno della notte di Aldo Lado. Bizzarro gusto nel mostrare l’erotismo, elemento su cui il regista sembra voler puntare molto giocando, però, molto male le carte; debole lo spargimento di sangue mai estremizzato come nei film citati. Un altro elemento che si sarebbe dovuto approfondire è il carattere dei passeggeri del treno, invece qui abbozzati e relegati a ruolo di macchiette.
Incolore il cast, vittima anche di dialoghi a dir poco improbabili e di situazioni banali e scontate che culminano in un happy ending veramente fuori luogo. Evitate pure La ragazza del vagone letto e recuperate i film di Craven e Lado.