LA MANO INFERNALE – Lorenzo Buscaino
Uno strano “oggetto”, una mano, contenuto dentro una sacca viene ritrovato da Sebastian (Eros Bosi) durante una tranquilla passeggiata nel bosco. Un contenuto sconvolgente al punto da chiedere aiuto prima ad una amico, Fux (Lorenzo Acquafredda), poi ad uno studioso di esoterismo che li ammonisce sulla pericolosità dell’ “oggetto”. Molti anni prima, a cavallo tra ottocento e novecento, due spaventati ragazzi si erano ritrovati a nascondere la mano, per evitare accadesse l’inenarrabile.
Debitore alla storia La zampa della scimmia, scritta da William Wimark Jacobs, il film diretto da Lorenzo Buscaino è uno zero-budget che utilizza l’ironia come arma per distogliere l’attenzione con il sorriso e coccolare lo spettatore verso una soluzione home-made. Sicuramente la strategia funziona ma non perché con una risata (involontaria o meno) si lava via ogni magagna, quanto per il fatto che la passione dei giovani autori trasuda mirabilmente.
Quello che si sente è la mancanza di un minimo di budget, soprattutto a livello di fotografia e scenografia, mentre risultano più che apprezzabili gli effetti speciali artigianali. Gli attori riescono a cavarsela decentemente, con l’unico (solito) neo della dizione, eccessivamente bastonata da una cadenza regionale piuttosto rimarcata. Con un’ottima scelta musicale, Ich will dei Rammstein, si chiude un lungometraggio ben realizzato, che tanto vi farà temere esprimere un desiderio … sia in caso di stella cadente che di arto (infernale) amputato.