INGLORIOUS BITCHES – Max Candy
Un bordello dove si recano nazisti, diventa luogo dove infiltrare splendide donne per raggiungere un duplice scopo: avere vendetta dopo una terribile uccisione perpetrata dai nazisti e, al contempo, fermarne il predominio ed il gioco al massacro.
Due ore decisamente spinte quelle dirette da Max Candy con questo Inglorious Bitches, palesemente debitore all’Inglorious Bastards di Quentin Tarantino, più per ambientazione e richiamo del titolo che altro, vista l’impronta della trama decisamente lontana dai fasti del regista di Knoxville. Naturalmente, pur avendo la matrice hard come principale, il film di Candy utilizza il budget per ricreare buone scenografie, abbellendo la sceneggiatura con qualche episodio girato come collante tra una scena e l’altra che, in qualche modo, riesce a dare una parvenza di filo logico al tutto.
Notevole il cast (anche qui non ci si è fermati di fronte al budget) arricchito dalla presenza prorompente di Anna Polina, Tarra White, Aleska Diamond, Jenna Lovely, Suzie Carina, Kristi Lust e Cindy Dollar, con le prime due particolarmente scatenate e, in qualche modo, calate nei panni che sono stati disegnati loro addosso (“panni” pronti ad esser presto tolti).