IL CERCHIO DEI MORTI – Andrea Falcioni
Un gruppo di giovani si risveglia su un autobus fermo in mezzo al nulla. L’autista è scomparso e la benzina finita. Ai giovani non resta che uscire, e avventurarsi nel nebbioso paesaggio, in cerca di un’abitazione dove potersi rifugiare e da dove poter telefonare in cerca di aiuto. Arrivati nella (classica) casa isolata e abbandonata, i giovani entrano nelle strette spire di un diabolico gioco, il Cerchio dei Morti, condotto da un essere mostruoso, che può terminare solo al momento della morte di tutti loro.
Il Cerchio dei Morti è un film costruito sullo stabile terreno narrativo (visto e rivisto, in buone o meno versioni) della “struttura a eliminazione” sulla scia di Dieci piccoli indiani. Un piccolo gruppo eterogeneo di individui finisce nello stesso posto per essere immediatamente decimato da un invisibile assassino. L’omicida è un diabolico e disumano essere (a metà tra un energumeno gobbo e una pianta carnivora) realizzato in computer grafica dallo stesso regista. Il mostro, ben realizzato per quanto riguarda espressioni e movimenti, risulta eccessivamente staccato dal contesto realistico, quasi come se si volesse giocare con uno strano effetto da collage cartoon & film.
La Imageinactionfilm non è sicuramente al suo primo lavoro; Il Cerchio dei Morti rappresenta, anzi, l’ultima delle sue produzioni filmiche, ma ciò nonostante il film dimostra ancora la non completa maturità di Andrea Falcioni (regista, sceneggiatore e produttore della Imageinaction). Il regista dimostra molta passione e impegno per il suo lavoro e di questo va premiato, fosse solo per l’inventiva e la caparbietà. Tuttavia alcune scelte discutibili lo penalizzano, riportandolo in un target amatoriale.
La recitazione su tutto; non ha senso puntare al lungometraggio se non si dispone di attori lontanamente credibili, e quelli de Il Cerchio dei Morti non lo sono assolutamente. Le battute, alcune delle quali già poco convincenti a livello di scrittura, comunicano poco proprio perché gli attori non riescono a metabolizzarle in primis e ricrearle in scena in secundis. Questo è un problema che crea difficoltà di concentrazione e di immedesimazione dello spettatore anche in caso di cortometraggi, in caso di lunga durata non può che acuirsi e disincentivare la visione.
Probabilmente Falcioni ha dato più risalto alla realizzazione degli effetti digitali (ripeto il mostro è ben fatto, sia nell’estetica che nei movimenti) rispetto a tutti gli altri aspetti del film. Un bel mostro digitale e un gruppo di attori amatorialissimi non fanno un lungometraggio. Un bel mostro digitale può fare un bel videogioco. Un gruppo di attori amatoriali non può fare un lungometraggio, ma un bel corto amatoriale.
Il corto è scaricabile sul funzionalissimo sito della produzione: www.imageinactionfilm.com
VOTO: 4.5/10
Un film di Andrea Falcioni
Grafica ed Effetti Speciali: Andrea Falcioni
Musica e Doppiaggio: Lucas Pavetto
Scritto e diretto da: Andrea Falcioni
Con: Andrea Falcioni, Lucas Pavetto, Francesco Vitali, Matteo Carsetti, Cinzia Bambozzi, Romina Fascinetti, Hugo Pavetto (detective), Fabio (poliziotto), Filippo (poliziotto)