HOLDOUTS – Paolo Del Fiol
Settembre 1945: la guerra è finita, ma un carro blindato statunitense si introduce in una base alleata in via di smantellamento. Alcuni soldati invitano il veicolo a fare dietro-front, le truppe devono ritirarsi: improvvisamente però, dall’interno, una presenza ostile decima brutalmente e silenziosamente il plotone. E’ una giovane combattente giapponese, armata di katana, con una vendetta da compiere.
Questa “holdout”, soldato nipponico che prosegue la sua missione oltre la fine del conflitto, è la protagonista del brevissimo frammento diretto da Paolo Del Fiol, spin-off del suo precedente Kokeshi. La passione per la cultura dell’estremo Oriente del regista si concretizza in un racconto che getta interessanti basi per una storia crudele e vendicativa in salsa bellica. Peccato che da questo ermetico episodio non si colga qualche risvolto narrativo in più, che avrebbe probabilmente dato più sapore (e sostanza) al prodotto.
Anche riguardo la veste estetica, Holdouts poteva essere trattato e coltivato meglio, perché se è vero – come detto – che il contesto storico intriga, è altrettanto evidente che la fotografia quasi assente e le location poco credibili sminuiscono il coinvolgimento riducendolo all’osso.
Buoni e divertenti, invece, gli effetti visivi di squarci, ferite e sbudellamenti che speriamo, insieme a qualche miglioramento tecnico, contraddistinguano il proseguimento della serie. Serie che ha un buon potenziale, ma (o proprio per questo) meriterebbe una cura maggiore nella confezione.