HELLEQUIN – Roberto Loiacono
Un uomo sta confessando un orrendo delitto apparentemente ad un’altra figura presente nella stessa stanza. In un flashback rivive la sua ossessione per una donna, Madame Hellequin, spogliarellista fetish molto richiesta e in procinto di approdare nella sua città con uno spettacolo ad alto contenuto erotico. Dopo averla tartassata di messaggi sul blog, Madame Hellequin permette all’uomo di incontrarlo, trascinandolo in un vortice di perversione che lo costringerà al devastante percorso della redenzione.
Hellequin mi ha stupito positivamente. Avevo già avuto modo di apprezzare Andrea Cavaletto, specialmente per le sue graphic novels, ma non mi aveva convinto granchè il lavoro precedente di Roberto Loiacono Il Proiezionista sempre sceneggiato dal giovane autore. Dopo aver visto Hellequin e Black & White mi sono notevolmente ricreduto sia perchè si tratta di due pellicole valide, sia perchè toccano generi diversi riuscendo a convincere in ambo i casi. La storia della vamp fascinosa e letale può risultare già raccontata, ma l’esito ironico e il sottinteso religioso che si sviluppa durante tutta la narrazione sono unici e lasciano una buona impressione a fine cortometraggio. Loiacono dirige con mano sicura, servendosi di un montaggio ai limiti del videoclip, curato ma che poteva essere un minimo limitato.
Ottime scelte di regia ci accompagnano nel tortuoso percorso del protagonista, interpretato dal bravissimo Cosimo Giuliani, perfettamente calato nella parte (ambivalente, lo capirete solo alla fine). Magnetica la prova di Ludmilla Radchenko, vera e propria femme fatale che si lancia in uno spogliarello che difficilmente dimenticherete, anche per l’esito finale.
Vincitore del premio Angela al PesarHorrorFest 2008.
VOTO: 7/10
Regia, Fotografia, Montaggio: Roberto Loiacono
Scritto da: Andrea Cavaletto
Produzione: F.D.T. Studio
Scenografia: Simona Galluccio
Musiche: D.S.P.
Effetti Speciali: MAnuel Bo
Trucco: Veronica Salsano
Cast: Ludmilla Radchenko, Cosimo Giuliani