DEMON’S TWILIGHT – Federico Lagna
S’aggrega al folto gruppo di pellegrini sull’arcana via della possessione diabolica, il regista Federico Lagna che, forte di esperienze nella regia di cortometraggi e nell’ambito del montaggio cinematografico, esordisce con la sia prima regia importante, partendo da una sceneggiatura da lui stesso firmata assieme a Joe Vignola.
Come già anticipato, il tema è in odore luciferino e tenta di stringere rapporti con una branca filmica tuttora in voga, trascinando nel proprio girone infernale il modaiolo reality movie e maestri del genere gotico come Mario Bava [a cui il film è dedicato] e Antonio Margheriti [omaggiato di una sequenza “film nel film” in cui i giovani protagonisti guardano in tv il suo I lunghi capelli della morte, del 1964].
La cosa che più funziona, a partire dal plot, è il fatto di provare ad intrecciare i livelli di realtà e di folklore: Marco [Dil Gabriele Dell’Aiera] è un giovane tesista che decide di svolgere il suo lavoro finale, prima della laurea, sul difficile argomento della possessione diabolica. Alla ricerca di un punto di unione [o di rottura] tra una possibile esistenza di un signore delle tenebre che possa interessarsi alle anime umane e la più probabile spiegazione di tipo medico-psichiatrico, che potrebbe nascondersi dietro ogni fenomeno di questo genere, lo studioso mette su una piccola crew di amici e inizia a raccogliere video-testimonianze tra chi, in prima o in terza persona, dice di aver vissuto esperienze para-demoniache.
Il lavoro, però, sembra non soddisfare Marco, che cerca qualcosa che possa realmente stracciare il velo di dubbio sull’esistenza del maligno, dimostrandone l’esistenza o cancellandone ogni possibile domanda probabilistica. Continuando a cercare, i giovani s’imbattono in Nicole [Elisa Lombardo], una ragazza smarrita, con chiari problemi psicologici ma che sembra sia la persona più vicina a poter “vestire il diavolo”, davanti all’obiettivo della fredda videocamera. Lascia un po’ d’amaro in bocca quest’opera prima di Federico Lagna, proprio perché aveva in potenzialità molte frecce nel proprio arco, di cui solo poche riescono ad arrivare al centro. Le altre si spargono qua e là, in attesa di essere raccolte e meglio utilizzate in un prossimo lavoro.
Buone le incursioni-studio nelle tradizioni popolari legate al patto col diavolo, che aggiungono carne fresca al braciere del già noto. Il rito di “vestire il diavolo”, appunto, ma anche frasi a effetto come “una volta indossato quel vestito, sarà il diavolo a guardare attraverso te” [citiamo apocrifamente]. Tutta la parte riguardante il rito spiritico da mettere in scena funziona davvero, ma è purtroppo ago nel pagliaio di Demon’s Twilight, goccia d’acqua in un mare troppo calmo.
Proprio questa eccessiva mancanza di ritmo, soprattutto di tensione [causata da dialoghi troppo prolungati, e dalla poco incisiva interpretazione di alcuni interpreti], è il neo più visibile, che toglie la sensazione di malato e sporco che, invece, le scene conclusive [riguardanti la ritualità], sarebbero state in grado di creare. Si tratta di un problema, essenzialmente, di dosaggio, ma che parte già dalla stesura della sceneggiatura. Siamo fiduciosi del fatto che, essendo un’opera prima, Lagna possa fare molto di meglio, e attendiamo suoi prossimi progetti. Il film distribuito da Minerva Pictures è stato presentato durante la XXXIa edizione del Fantafestival a Roma.
Regia: Federico Lagna
Con: Dil Gabriele Dell’Aiera, Oliviero Corbetta, Elisa Lombardo
Sceneggiatura: Federico Lagna, Joe Vignola
Produzione: Epica Film, Minerva Production
Distribuzione: Minerva Pictures
Italia, 2010
Durata: 87’