DELAIN – “Lucidity”
L’ex tastierista dei Within Temptation (Martijn Westerholt) si circonda di guest star del calibro di Liv Kristine (ex Theatre of tragedy), Jan Yrlund (ex Lacrimosa), Ad Sluyter (Epica), Sharon Den Adel (Within Temptation) e Marko Hielata (Nightwish), compone un disco che si discosta molto poco dall’ultima fatica del suo ex gruppo (Silent force), sotto lo sguardo attento della Roadrunner che evidentemente sa bene come giocare le sue carte.
Ma cosa ottiene? Semplicemente un disco inutile, privo di un benché minimo mordente proprio perché il platter risulta imbastito ad hoc per conquistare i palati più fini, maggiormente attaccati alla confezione che al contenuto. Basta infatti grattare la patina che avviluppa le dodici canzoni per scoprire la vacuità che aleggia loro intorno.
I brani sono composti e registrati bene, gli arrangiamenti di tastiera spadroneggiano, ma tutto ruota vorticosamente intorno al piattume, dato che le banalità si susseguono una dopo l’altra, lasciando incolore l’intera prova. Non avevo dubbi che entro le prime quattro songs sarebbe comparsa la ballata pianistica (infatti “No compliance” ne è la prova) e che il brano successivo avrebbe maggiormente premuto sull’acceleratore (“Shattered”), e potrei andare avanti così indicando i punti in cui sapevo che sarebbe comparsa la voce maschile in tonalità rigidamente bassa o quella in growl. Non riesce neanche a dare un particolare taglio malinconico o dolce la voce della quasi esordiente Charlotte Wessels (ex To Elysium), mai a proprio agio, quasi incapace di infondere la carica opportuna ai brani, smorzando sempre gli spigoli e risultando eccessivamente morbida. Forzata anche la parte canora delegata a Hielata, più a suo agio con le parti vocali dei Nightwish che in questo contesto. Monocorde e scontato.