CROWS ZERO – Takashi Miike
La Scuola dei Corvi è il nome affibiato alla Suzuran All-Boys High School. Genji, che si è appena iscritto, vuole conquistare la scuola unificando tutte le bande sotto il suo pugno, ma riuscire ad abbatterne i capi non è impresa semplice. Un vortice di violenza irrompe nelle varie aule, lasciando aleggiare tra la polvere scie di battaglie senza fine, nelle quali chi resta in piedi detiene il potere e chi cade viene spazzato via.
Gli scontri continuano fino a culminare nella lotta tra Tamao e Genji, due icone della scuola che si sfidano sotto una pioggia battente, in mezzo al fango, dove il sangue si mescola al putridume della terra.
Takashi Miike dirige una dinamica e iperviolenta parabola umana, dove il background scolastico diventa sintomo (e simbolo) di un disagio giovanile tumultuoso, capace di divellere una effige dell’educazione come la scuola stessa. Ironico, violento così come sarcastico e implacabile, CROWS ZERO innesta la quinta marcia sin dall’inizio, e si dipana in un susseguirsi di scontri montati egregiamente e diretti con perizia, strizzando l’occhio verso soluzioni tendenti al commerciale (a livello di linguaggio visivo e di storia).
Gli attori sono ottimamente tratteggiati e impersonati, difficile non familirizzarci e parteggiare per qualcuno. Vengono messi in campo personaggi amabilmente “detestabili” come lo (sfigato) yakuza Ken Katagiri che si affeziona a Genji, ma a cui viene affidata la missione di uccidere il ragazzo, in quanto figlio di uno yakuza rivale. Di fianco ad essi vi sono icone cool come il rivale Tamao Serizawa o Tokio, mai personaggi di contorno, ma tasselli fondamentali che si amalgamano nel pastiche ideato da Takashi Miike e Hiroshi Takahashi. Il film, infatti, è tratto dal manga Crows, scritto e disegnato da Hiroshi Takahashi tra il 1990 e il 1998.
I temi affrontati da Miike seguono una linea già tracciata da suoi precedenti film (Young Thugs: Nostalgia, Ley Lines) che include: l’amicizia, l’onore, la vendetta, il rancore, il rapporto padre-figlio e la paura della solitudine. Nonostante i vari sprazzi comici, via via che si corre verso il finale la tensione sale ed il climax esplode centrando l’attenzione sulla battaglia che vede i due schieramenti scontrarsi … e frantumarsi come le gocce di pioggia che cadono sul terreno irrigato dal sudore, mentre il sangue viene versato.