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Quanto sono lontani i tempi di “Cherub rock”, “Disarm”, “Bullet with butterfly wings” o “Zero”. E non lo scrivo nostalgicamente, memore di un tempo che è stato e non ci sarà più, cosciente della possibilità e necessità di evoluzione; lo scrivo pensando al solo songwritting. E quest’ultimo disco degli Smashing Pumpkins è semplicemente scritto male, ragionato poco e sentito solo per esigenze alimentari.
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Artista tribolato, dalle mille sfaccettature, mai banale nonostante le apparenze sia a livello di immagine che di musica che di lyrics, ormai da anni appeso ad un cappio (sonoro) da cui non riesce a divincolarsi, ecco aprirsi in questo 2015 un nuovo percorso per il reverendo (ex?) Marilyn Manson, un tragitto che inizia con la cadenzata “Killing strangers”, song che tratteggia il carattere dell’intero disco.
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Posted gennaio 19th, 2015. Add a comment
Scagliamo immediatamente le carte sul tavolo, non importandocene della repentina fine della partita: Loud like love è un disco maledettamente furbetto, costruito in ogni singola nota per viaggiare attraverso l’etere lungo ogni canale radio, per suonare nel lettore mp3 della teenager così come nello stereo del nostalgico.
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Posted dicembre 2nd, 2013. Add a comment
Gli HIM sono praticamente scomparsi dalle scene, dopo il deludente remix SWRMXS, vero e proprio disco alimentare, e il non proprio esaltante Venus Doom. Eccoli nuovamente con il loro “love metal sound”, nuovamente (quasi) scevro di influenze hard rock che non proprio avevano funzionato nel già citato album, con tredici tracce semplici, lineari ma in parte emozionanti.
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Chi ama i Magnum e magari non ha particolarmente apprezzato il penultimo insipido Brand new morning può benissimo interrompere la lettura di questa recensione e correre ad acquistare una copia di questo notevole Princess alice and the broken arrow.
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Giunti al quinto album, i finlandesi Entwine compiono un passo indietro virando verso sonorità maggiormente accostabili a Time of despair del 2002 che a Dieversity del 2004. Si riaffacciano così gli stilemi gothic già precedentemente sperimentati dal gruppo, lasciando scivolare via il grosso della componente hard rock.
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Posted novembre 9th, 2012. Add a comment
Tornano gli Staind dopo quel non proprio fondamentale album chiamato Chapter V. Chiariamo immediatamente che il versante grunge imbastardito da movenze rock e (alle volte) sorretto da echi new metal è totalmente scomparso: gli Staind del 2008 suonano alternative pop-rock dai molti risvolti commerciali. Il disco conta, infatti, molteplici ballad e brani privi di ogni cipiglio aggressivo.
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Posted ottobre 10th, 2012. Add a comment
Sin dal debut album Gasoline la band canadese ha cercato di creare nuove diramazioni in un genere, il pop-rock, decisamente inflazionato. Le intenzioni sono sempre state buone, ma il risultato latita a causa di una corsa ad ostacoli in cui ci sono troppi partecipanti (più o meno) agguerriti, e quella paginetta di pubblicità o quel tour da supporter in più (o in meno) diventano determinanti.
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Posted settembre 27th, 2012. Add a comment
Dopo la sperimentazione lodevole di per sé ma inconcludente di A thousand suns, per i Linkin Park è arrivata l’ora di fare un salto indietro nel passato per quanto riguarda le sonorità, ma un salto decisamente in avanti riguardo la maturità. E lo fa con un buon disco potente e melodico come Living things.
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Reduci da un full length di debutto (Fallen) che ha venduto milioni di copie, orgogliosi di aver calcato innumerevoli palchi in giro per il mondo, vincitori nel 2004 di due Grammy Awards (come Best Hard Rock Performance e Best New Artist), tornano sulle scene gli Evanescence nel 2006, dopo un periodo di stop discografico che ha coperto ben 3 anni (escluso l’inutile live Anywhere but home).
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