E’ il 2015 quando lo storico chitarrista/cantante Tom DeLonge si separa dai Blink 182, lasciando il posto a Matt Skiba e ponendo così le basi del settimo studio album della band californiana, un disco che ha non solo l’onere di presentare il citato musicista, ma anche intraprendere una strada dopo l’anomalo precedente Neighborhoods.
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Posted ottobre 17th, 2016. Add a comment
E’ sempre emozionante tenere in mano un parto di Marilyn Manson, non per chissà quale spasmodica attesa da fan ma semplicemente per la consapevolezza che si verrà criticati comunque per le parole scritte dato lo spartiacque che (quasi) ogni disco dell’icona americana è capace di creare tra detrattori accaniti e supporter sfegatati.
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Posted settembre 14th, 2014. Add a comment
Scagliamo immediatamente le carte sul tavolo, non importandocene della repentina fine della partita: Loud like love è un disco maledettamente furbetto, costruito in ogni singola nota per viaggiare attraverso l’etere lungo ogni canale radio, per suonare nel lettore mp3 della teenager così come nello stereo del nostalgico.
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Posted dicembre 2nd, 2013. Add a comment
Gli HIM sono praticamente scomparsi dalle scene, dopo il deludente remix SWRMXS, vero e proprio disco alimentare, e il non proprio esaltante Venus Doom. Eccoli nuovamente con il loro “love metal sound”, nuovamente (quasi) scevro di influenze hard rock che non proprio avevano funzionato nel già citato album, con tredici tracce semplici, lineari ma in parte emozionanti.
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Tornano gli Staind dopo quel non proprio fondamentale album chiamato Chapter V. Chiariamo immediatamente che il versante grunge imbastardito da movenze rock e (alle volte) sorretto da echi new metal è totalmente scomparso: gli Staind del 2008 suonano alternative pop-rock dai molti risvolti commerciali. Il disco conta, infatti, molteplici ballad e brani privi di ogni cipiglio aggressivo.
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Posted ottobre 10th, 2012. Add a comment
Sin dal debut album Gasoline la band canadese ha cercato di creare nuove diramazioni in un genere, il pop-rock, decisamente inflazionato. Le intenzioni sono sempre state buone, ma il risultato latita a causa di una corsa ad ostacoli in cui ci sono troppi partecipanti (più o meno) agguerriti, e quella paginetta di pubblicità o quel tour da supporter in più (o in meno) diventano determinanti.
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Posted settembre 27th, 2012. Add a comment
Abbandonati definitivamente i Theatre of tragedy e messi (momentaneamente) da parte i Leave’s eyes, la bionda singer Liv Kristine si avventura in un progetto dalle venature pop, che nulla hanno a che vedere con l’heavy metal. Sound leggero, chitarre accantonate al sottolivello di accompagnamento, molti suoni di tastiera e giri di accordi semplici e diretti.
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