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Con un EP della durata di 32 minuti, i Virtual Symmetry siglano il secondo lavoro, immergendosi in un magma dove il progressive metal è l’elemento chiave, senza dimenticare fiammate prog rock, fusion e vampate ai limiti del pop. Il tutto legato da una vena malinconica.
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Attivi da oltre 15 anni, i romani Kaledon sigillano un nuovo lavoro di epic-power metal che non disdegna influenze trashy e delinea il tipo di assalto sonoro sin dalla guerriera copertina. Carnagus: Emperor Of The Darkness è il primo lavoro licenziato dalla Sleaszy Rider, ottimamente registrato presso i Domination Studios, dopo ben cinque dischi registrati con la Scarlet Records.
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Terzo album per la band di Gorizia che, evolutasi dal background power metal, assorbe sonorità heavy mescolandole ad aperture hard rock e passaggi prog, senza mai dimenticare le melodie spesso sospinte dalla voce di Michele Guaitoli, quando necessario accompagnato da Marco Pastorino e Caterina Piccolo, come nella suite di dieci minuti “Teardrop”.
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Parafrasando il titolo dell’album, il black metal è di “casa” per i tedeschi Atrium Noctis, formatisi nel lontano 2002 ma con all’attivo solo tre dischi, distanziati parecchio nel corso degli anni. Tuttavia la loro non è una dedizione al genere né nella sua matrice più violenta e blasfema degli esordi, né nella sua derivazione melodica, bensì una summa di entrambe le componenti con un vizio di forma folk che ne rende di sicuro interesse l’ascolto.
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Posted febbraio 26th, 2017. Add a comment
La sperimentazione sonora come di impatto scenico è quanto proposto dagli Ideogram, cinque musicisti le cui identità sono celate dalle maschere, i cui nomi rappresentano ideogrammi caratteristici della realtà teatrale e dal profondo significato storico e ideologico: Opera, Kabuki, Grand Guignol, Absurd e Mime. Rise the curtain è il prodotto del loro show.
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Prosegue il discorso musicale intrapreso dalla band svedese con Monday morning apocalypse o Glorious Collision, per cui chitarre rocciose e prodotte ad un volume non indifferente, brevi e immediate melodie di pianoforte, sezione ritmica semplice ma precisa e parti vocali lineari nei versi, melodiche e catchy nei ritornelli.
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Posted ottobre 31st, 2016. Add a comment
Evoluzione o legge del mercato? Innovatori o furbetti (del cartellino)? La Francia non è mai stata foriera di gruppi metal e band spuntate fuori dal nulla come i Gojira non possono che attirare attenzione, non tanto per gli esordi degli inizi del ventunesimo secolo (Terra Incognita, The Link) quanto per i rilasci effettuati esattamente ogni quattro anni: The way of all flesh (2008), L’enfant sauvage (2012) e Magma (2016).
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Posted ottobre 10th, 2016. Add a comment
Gruppo poco noto in Italia, conosciuto per caso dal sottoscritto con la loro seconda uscita discografica del 1998, Dreams of the Black Earth, giunge ad una nuova release dopo circa sei anni dal precedente lavoro che, finalmente, inquadra il genere su cui i Throes of Dawn sono approdati dopo molte sperimentazioni.
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Posted settembre 5th, 2016. Add a comment
Raggiunto anche il traguardo del quarto album, i danesi Wuthering Heights tentano di tirar fuori la testa dalla polveriera di gruppi europei che affollano il mercato grazie ad una commistione di generi che principalmente struttura una base power/speed con svariati cambi progressive, il tutto pervaso da atmosfere folk, a tratti epiche. Immaginate di porre in prima linea i Dragonforce seguiti a ruota dagli Skyclad, aggiungete un pizzico di prog e di Agent Steel e potete, alla lontana, plasmare un’idea del calderone proposto. Tenete, inoltre, in conto che il cantante è Nils Johansson, singer degli ottimi Astral Doors.
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Grandiosa evoluzione di una band che ha avuto il coraggio di togliersi di dosso scomodi paragoni con gli Hatesphere oppure i Dismember (cosa che era successa col precedente The Machinery of Oblivion) attraverso una variazione di rotta che ha visto i danesi abbandonare la matrice thrash in favore di un cupo black sempre accostato al principale traino death.
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