CALDERA – Evan Viera, Chris Bishop
Caldera è un piccolo capolavoro d’animazione, un sogno intriso di poesia attraverso il quale i suoi creatori, Evan Viera e Chris Bishop, raccontano la delicata condizione di chi è affetto da malattie mentali.
You are currently browsing the Cortometraggio category.
Caldera è un piccolo capolavoro d’animazione, un sogno intriso di poesia attraverso il quale i suoi creatori, Evan Viera e Chris Bishop, raccontano la delicata condizione di chi è affetto da malattie mentali.
È innegabile che la visione prolungata di The Walking Dead abbia provocato un’impennata delle aspettative tutte le volte che si parla di zombie e, fortunatamente, Perished si difende piuttosto bene.
Vice Media è un canale web utilizzato come fonte di informazione alternativa ai canonici canali mediatici trasmessi via cavo. Una piccola troupe accompagna un fotografo a trovare la sorella in una comunità rurale dispersa tra i boschi degli States, “Eden Parish”, in modo da documentare la piccola realtà.
Continue Reading…
Deathcrush, Captor of Sin e Dead Skin Mask è il trio di mostri che, annoiato, decide di lanciarsi in un “motherfuckin’ party!“, una sorta di evocazione al contrario, dove dall’aldilà (o aldiquà) vengono evocati: uno strambo prete (cammeo di Edo Tagliavini) e una quantità consistente di distinte fanciulle in bikini, ben pronte a ballonzolare con le loro grazie lungo angusti corridoi e farsi massacrare dal trio.
Una telefonata che sancisce la fine di una relazione, un’uscita con una nuova conoscenza per respirare, per tentare di lasciarsi alle spalle una storia dolorosa. René esce così spensierata, fino alla ricezione di una telefonata che la lascia ripiombare nella tristezza, ma non è nulla rispetto all’epilogo che la attende a casa.
Un ragazzo si sveglia all’improvviso. Il suo letto dalle candide lenzuola disperso in mezzo ad una foresta così buia da celare creature della notte dalle sembianze mefistofeliche. Il ragazzo inizia a correre, braccato, fino a cadere a terra, ma una figura incappucciata lo aiuta, lasciandolo proseguire alla ricerca di un fantasma che appare così familiare nella sua luce abbagliante.
Un club privato conosciuto come Red Bow, particolare agenzia che offre servizi altrettanto singolari, come killer professionisti con un “originale” metodo lavorativo. Tra di loro c’è Dwayne, capace di uccidere i malcapitati con estrema violenza ma non prima di averli spaventati a morte.
7 A ritroso sortirà 7 è un intenso cortometraggio capace di catapultarci in un sogno, anche se forse sarebbe più corretto chiamarlo incubo, nel quale si susseguono scene senza continuità o ordine cronologico, dove l’unico elemento ricorrente sembra essere la morte.
Una telefonata serale all’amore della sua vita. Un amore segreto e impossibile. La ragazza è in conflitto con l’uomo, contro il suo stesso amore, e contro se stessa. Sullo schermo si staglia questa lotta emotiva attraverso immagini sature che scorrono veloci, spinte dalle pulsazioni del cuore dei ragazzi.
Gaia cammina tra vicoli inghiottiti dal buio, stringendo nelle mani un fazzoletto. Qualcuno spia da vicino i suoi passi, e non sembra provvisto di buone intenzioni. Due uomini incappucciati saltano fuori dall’ombra, la incatenano, le impediscono di gridare e la sfregiano versandole sul volto del liquido corrosivo. Sembra un piano ben studiato, eseguito freddamente e senza pietà.