UN CHANT D’AMOUR – Jean Genet
In una prigione maschile i detenuti soffrono la solitudine. I bisogni sessuali rimbalzano dietro le porte del carcere, i sussurri e i bisbigli, i piccoli fremiti restano rinchiusi in cella, mentre l’occhio del secondino spia e se ne compiace. Desiderio soddisfatto in pochi gesti, in un buco nel muro e in una cannuccia che permette di scambiarsi il fumo di una sigaretta; le finestre sbarrate consentono il passaggio di alcuni fiori, le pareti consentono di sentire la voglia dell’altro.