BUMBA ATOMIKA – Michele Senesi
Commedia acida, metropolitana; rielaborazione alcolica del mito di Burke&Hare [di recente rilavorato anche da John Landis nel suo Ladri di cadaveri, 2011], Bumba Atomika [2008], di Michele Senesi, è un film eccessivo, decisamente politically-uncorrect, dove la peggiore forma di violenza, quella compiuta con indifferenza, viene proposta come gioco scanzonato, proposito manageriale di giovani spiantati, eclettico modo per racimolare gli spicci quotidiani utili per non astenersi alla propria irrinunciabile dose di vino quotidiana.
Luca [Davide Rotundo] è uno dei quattro giovani spiantati protagonisti, studente fuori corso e appassionato di serial killer. La sua voce narrante ci guida, cercando di fare ordine tra i fatti, senza annegare nell’ebbrezza degli ettolitri di vino tracannati. L’aspirante killer rimasto orfano anni orsono della sua gang criminale, ha provato a ricrearsi una vita sociale avvicinandosi ad altri due reietti: Berna [Erika Ferranti], disperata internet-dipendente con propensione al suicidio, e Cin-Cin [Francesco Massaccesi], ricco figlio di famiglia che coltiva brame passionali verso la giovane sorella ninfomane. La vita dei tre perdigiorno procede nell’assoluta degenerazione fino al giorno in cui Camillo [Giovanni Salici], vecchio compagno di Luca, esce dalla prigione. Entrato a far parte del nuovo gruppo, ma ancora legato alle precedenti ambizioni di facile arricchimento, Camillo si ritrova immediatamente nei guai: rinviene la zia morta sulle scale di casa, probabilmente scivolata a causa [ovviamente] dell’alcol di cui era segretamente schiava. Decisamente fuori controllo e molto impaurito dalla possibilità di essere accusato ingiustamente di omicidio, Camillo carica il cadavere in auto e si fionda a chiamare a raccolta il gruppo. Mentre i tre uomini baruffano, senza riuscire a inquadrare nessuna possibile soluzione all’increscioso imprevisto, Berna si ritira nottetempo nel suo paradiso internettario. Un sito di annunci gratuiti e la folle idea suggerita dalla bottiglia: per sbarazzarsi del cadavere e, contemporaneamente, risolvere i problemi economici che continuavano ad affliggerli, l’unica via possibile sarebbe stata quella di trovare un possibile compratore.
Notoriamente di gente strana ne esiste tanta, e per i giovani è davvero facile trovare qualcuno che rimpingui le loro tasche in cambio di carne morta. Felici e liberi dal senso di colpa, i giovani possono finalmente darsi allo shopping da enoteca. I soldi, però, non sono mai abbastanza e molto presto i nostri venditori di cadaveri si vedranno costretti a procacciarsi altri corpi senza vita.
Michele Senesi non si fa scrupoli di sorta e, per confezionare questa ode cinematografica al dio Bacco, calca la mano sul pulsante della più feroce satira sociale: dipinge in maniera volutamente grossolana non soltanto i profili dei quattro giovani complici, ma anche quelli di tanti altri componenti dello stesso microcosmo che ne condividono città, spazi e meschinità. Cinismo, demenza ed esagerazione esplodono in ogni forma: dalla recitazione volutamente sopra le righe alla regia decisa e ritmata, dalla messa in scena alle soluzioni certamente “oltre”, che si imperniano in spregiudicati screen che fanno da sfondo alle scarrozzate in automobile e sulla fotografia, che si lascia andare a picchi aciduli davvero a tema.
Da non dimenticare la colonna sonora tematica [anche stavolta tema principale è il vino], parte integrante e leitmotiv delle macabre avventure dei nostri cacciatori di cadaveri ebbri.
L’ironia fa da padrona, e non solo per lo script e l’interpretazione stralunata degli interpreti. Lo stesso regista e autore sa come e quando smetterla di prendersi sul serio, abbandonandosi lui stesso alla danza sabbatica e avvinazzata. Bumba Atomika è un puro atto d’indipendenza cinematografica: l’autoproduzione, la lavorazione non formale e una personalissima impronta registico-autoriale, son tutte medaglie al valore. La sana giocosità che vi si riversa, non fa che alzare il livello. Bumba Atomika fa parte della buona fetta di programma che il XXXI Fantafestival dedica quest’anno al panorama italiano delle produzioni indipendenti di Genere.
Regia: Michele Senesi
Con: Erika Ferranti, Davide Rotondo, Giovanni Salici, Francesco Massaccesi
Sceneggiatura: Michele Senesi
Produzione: Palonero Film
Italia, 2008
Durata: 98’