BLACK BUTTON – Lucas Crandles
Un ragazzo si sveglia in una stanza, seduto su una sedia di fronte ad un distinto signore che lo osserva da dietro una scrivania. Di fronte al ragazzo si trova un pulsante nero e sulla scrivania è poggiata una cartellina. Non sa dove si trovi, come ci sia arrivato o cosa voglia quell’uomo che ha di fronte, ma sta per scoprire cosa succede quando si è costretti a scegliere tra la vita e la morte.
L’uomo dice al ragazzo che si trova lì per compiere una scelta. Se sceglie di premere il pulsante che ha di fronte, qualcuno nel mondo morirà e lui riceverà in cambio una grossa somma di denaro, potendo così mettere fine a tutti i suoi problemi. Avrebbe finalmente una vita tranquilla e felice per sè e per la sua famiglia. Niente più preoccupazioni. Ma se sceglie di non premere il pulsante gli sarà data la chiave per aprire la porta e tornare al suo tran tran quotidiano fatto di problemi, lavoro e bollette da pagare. Il ragazzo non riesce a decidersi, ma deve affrettarsi: il tempo scorre.
L’uomo, con tono persuasivo, cerca di convicerlo: il mondo è pieno di persone, una in meno non farà la differenza. La lotta per la decisione lascia nell’impasse il ragazzo, ma alla fine compierà la sua scelta. Non svelerò il finale, ma raccomando decisamente la visione di questo corto. The Box è un buon soggetto, ma personalmente non ne ho apprezzato lo sviluppo e la resa finale come lungometraggio, mentre ho decisamente preferito questo corto da cui ha preso ispirazione. BLACK BUTTON rimane fermo sull’idea originale e, a differenza del lungometraggio, riesce a tenere alta la tensione e l’attenzione dello spettatore lasciandolo in sospeso fino alla fine, grazie anche ad un eccellente twist.