BASTARD SERIAL KILLER! KILL! KILL! – Antonio Zannone
Abbiamo più volte parlato della casa di produzione indiependente APC independent Production di Angelo e Giuseppe Capasso, per presentarvi e recensire i cortometraggi dei due soci fondatori. Ma da un po’ di tempo i fratelli Capasso hanno provato a dare supporto ad altri registi indipendenti, supportandoli dal punto di vista produttivo. Bastard serial killer! Kill! Kill! di Antonio Zannone, è uno dei primi cortometraggi prodotti della APC al di fuori della produzione artistica dei Capasso Bros.
Dopo essersi finto morto, un pericoloso criminale evade dall’ospedale giudiziario in cui è rinchiuso, e si mette immediatamente alla ricerca di cinque milioni di euro, frutto delle allegre scorrerie sue e della sua banda, che proprio prima di finire in prigione era riuscito a nascondere. L’evaso è, però, all’oscuro del fatto che nella casa fatiscente, vicina al posto in cui fu seppellito il malloppo, vive uno spietato cannibale insieme alla sorella (costretta ad essere compiaciuta cuoca di macabri manicaretti a base di cadaveri) e suo figlio, sorta di uomo primitivo, legato in catene in cantina …
Bastard serial killer! Kill! Kill! è un film che renderà felici i cultori dello slasher, che sa farsi apprezzare senza prendersi troppo sul serio. Il titolo, poi, è un dichiarato omaggio a Faster, Pussycat! Kill! Kill! di Russ Meyer; ma non lasciatevi trarre in inganno, nel corto di Zannone non troverete giunoniche protagoniste pronte a darsele di santa ragione in pieno deserto, ma solo strizzate d’occhio (quelle che ci si scambia tra appassionati) al titolo prima citato. Il gioco delle citazioni continua, e quelle più importanti per lo svolgersi della trama richiamano film come Non aprite quella porta, per la delirante famiglia e la scena della cena su tutto, fino ad arrivare a calcare il modaiolo torture porn lanciato dall’Hostel di Eli Roth nel 2005.
A voler cercare il pelo nell’uovo, poi, ci sembra che il gioco citazionistico di Zannone voglia toccare anche lo storico Cani Arrabbiati di Mario Bava (per la donna nel portabagagli della macchina rubata), Lucio Fulci (per la scena dell’estrazione del bulbo oculare) e Rob Zombie (per l’ostentazione della dipendenza dal cult di Tobe Hooper e per il buon lavoro fatto con la colonna sonora).
Per fortuna Bastard serial killer! Kill! Kill! non è solo un leggero gioco citazionistico: anche se la sceneggiatura è del tutto costruita attorno ad un’idea davvero non originale, impreziosita proprio da questi “rimandi”, il corto è ben realizzato sotto il profilo registico e di editing. Anche gli effetti obbligatoriamente old style fan bella figura mentre gli attori zoppicano di tanto in tanto, risultando a volte forzati, senza però mai scadere in un’interpretazione amatoriale. Di certo un titolo consigliato agli amanti dell’exploitation.