A NYMPHOID BARBARIAN IN DINOSAUR HELL – Brett Piper
C’è solo da fare un grosso plauso al lavoro di recupero effettuato dalla Troma Entertainment per quanto riguarda la scena indipendente americana, in grado di scovare piccoli gioiellini come questo A nymphoid barbarian in dinosaur hell, e dargli la distribuzione e visibilità (seppur limitata) che meritano.
In realtà di “nymphoid”, in questo film a opera di Brett Piper, c’è solo il titolo, per il resto è tutto ambientato in un futuro postatomico ampiamente spiegato durante i tioli di testa che raccontano di come le guerre nucleari abbiamo regredito il pianeta terra allo stato barbarico e abbiano trasformato cani e gatti in mostruose creature, l’inferno dei dinosauri appunto. Per prima cosa vediamo la protagonista Lea (Linda Corwin) assalita da un gruppo di loschi figuri. Il suo barbarico fidanzato Marn (Paul Guzzi), però, la salva ed un orrendo brucone spuntato dal terreno fa il resto. I due fidanzatini, in puro stile Adamo ed Eva, raggiungono il mare. Qui però un gruppo di umanoidi truccati da Planet of the Apes, con tanto di cresta verdognola, ha appena ammazzato un nanetto baffuto a cui il cattivissimo signore di tutto (Alex Pirnie) divora un braccio. Avvistata la coppietta, il gruppo di cannibali ferisce lui e rapisce la ragazza.
Storia semplice e funzionale, sorretta da maschere anche ridicole ma decisamente spassose, mostri animati a passo uno nella migliore tradizione Ray Harryhausen, lotte, combattimenti e dialoghi ridotti al minimo. Che volere di più da quella meravigliosa macchina dell’entertainment che è il cinema? Qualche soldo in più magari, una scrittura più impegnata, forse, ma sinceramente trovo più appagante vedere realizzati i sogni di qualche appassionato underground come questo misconosciuto signor Piper, che assistere all’inutile e vacua operazione di marketing di qualche grossa major hollywoodiana ormai prima di anima.
Magari quella di A nymphoid barbarian in dinosaur hell è putrida e idiota ma almeno è un’anima pura e innocente, come gli occhi di un bambino che guarda meravigliato la schiera di mostri che appaiono sullo schermo durante questi irrefrenabili, ridicoli, magici novanta minuti di puro divertimento.