2 HOURS – Michael Ballif
Un paio d’ore di vita “umana” è il tempo che rimane a chi è stato morso da uno zombie, prima di trasformarsi a sua volta in un morto vivente. Il cortometraggio di Michael Ballif vuole raccontare proprio questi ultimi momenti di uno dei pochi sopravvissuti al devastante virus che ha compromesso per sempre il futuro del genere umano. Il ragazzo, morso da un infetto, intraprende una corsa contro il tempo alla ricerca di altri sopravvissuti.
Opera prima di Michael Ballif e Josh Merril, rispettivamente regista e sceneggiatore, in 2 Hours i due hanno messo a segno un risultato più che soddisfacente grazie a questo corto a costo zero ma eccellente sotto molteplici punti di vista. La fotografia è il punto di forza del film: i colori sono vividi e vibranti e le immagini colpiscono per l’estrema cura dei particolari e le emozioni che riescono a trasmettere. La scelta di riprendere alcune scene dal punto di vista del protagonista è vincente soprattutto riguardo all’immedesimazione.
La figura della donna amata dal protagonista è carica di significati: non sappiamo esattamente come è morta, ma possiamo immaginare che sia stata uccisa dal virus o dagli infetti. Appare continuamente nei pensieri del ragazzo, come un’allucinazione che lo ossessiona, forse per il senso di colpa di non essere riuscito a salvarla. Tuttavia, in un momento cruciale del cammino, due voci si scontrano nella sua testa, una lo spinge a tenere duro e a cercare i sopravvissuti, l’altra lo invita ad abbandonarsi al virus: la ragazza appare, avvolta da un bagliore quasi divino, ad infondergli nuova speranza. L’amore che ha provato per lei è così forte da regalargli un istante di gioia anche allo scadere delle due ore … quando ormai tutto è perduto.
Non ci sono dubbi sul talento di Ballif e Merril, ancora più ammirevoli per aver dato vita ad un prodotto meritevole senza alcun budget e curato sotto oggi aspetto, dagli effetti speciali alla sceneggiatura, dalle musiche al montaggio. Non è l’ennesimo film che racconta di morti viventi, c’è un quid più coinvolgente e introspettivo che invita a riflettere sul senso della vita … e sul ruolo della morte.