EAT ME TENDER – Patricio Valladares
Due poliziotti ritrovano un cadavere smembrato in un luogo abbandonato immerso in una fitta vegetazione. Il corpo sembra mangiato e, inizialmente, non si capisce se appartiene ad un uomo o una donna. Parallelamente vediamo una ragazza cercare di fare l’autostop in una strada abbandonata, con le auto che le sfrecciano attorno senza fermarsi finché un uomo non la fa salire. Inizia così una situazione grottesca dove la vittima si fonde (e si confonde) con il carnefice in un gioco letale che decreta la fine di uno di loro.
Tratto dal comic book di Andrea Cavaletto, il film di Patricio Valladares si distingue innanzitutto per la trama ironica, farsesca e ben costruita, che riesce a mantenere dei toni che in parte ricordano le atmosfere de I racconti di Zio Tibia. Humour nero (anche nei dialoghi tra i poliziotti) e splatter supportati da un discreto montaggio e da immagini visionarie al punto giusto, come il corpo con la maschera aderente al viso che si muove nell’oscurità.
Valladares non è affatto alle prime armi e riesce a giostrare i mezzi a disposizione, supportato anche da buoni effetti speciali e da un’atmosfera malsana che permea tutta la pellicola. Peccato per gli attori poco convincenti e per una fotografia che poteva essere maggiormente curata. Splatter volontariamente vistoso, specialmente nella scena finale dove sesso e morte si incontrano in uno spettacolo degno del teatro grandguignolesco.
VOTO: 7/10
Regia: Patricio Valladares
Cast: Marcelo Valladares, Yuri Caceres Zapata, Enrique Castro
Soggetto Originale: Andrea Cavaletto