DOG SOLDIERS – Neil Marshall
Un commando di soldati britannici viene inviato in una remota regione della Scozia per una esercitazione militare. Ben presto si accorgono che la situazione non è così tranquilla come sembra: in una radura vengono scoperti i resti di un’intera squadra di militari, il cui unico sopravvissuto, benché ferito gravemente, sembra nascondere una verità sconvolgente. I boschi intorno sono infatti abitati da lupi mannari che non tardano a fare la loro sanguinosa comparsa. L’incontro con una ricercatrice porta il gruppo a riparare in una casa all’interno del bosco dove sta per consumarsi un lungo quanto emoglobinico assedio.
Neil Marshall, regista dell’ottimo The Descent e del non ispiratissimo Doomsday, dirige nel 2002 questa pellicola che affonda le sue radici in classici survival film tanto cari ai registi horror più importanti (Romero, Carpenter per fare due nomi). La figura del licantropo (che risulta a parere di chi scrive sempre un po’ bistrattata in favore dei vampiri attira-mocciose che dominano questa decade) viene qui rivisitata con una certa originalità, commistionando anche il genere bellico e frullando il tutto con una buona dose di ironia e splatter.
Il budget è risicato (niente di paragonabile a quello che il regista si troverà per le mani con il successivo Doomsday) e lo si vede chiaramente, ma Neil Marshall dimostra una grande competenza nel girare scene comunque di un certo impatto.
Le apparizioni dei licantropi sono dosate con parsimonia: per quasi tutto il film ne vediamo solo delle fugaci apparizioni. Quando entrano definitivamente in scena in tutta la loro bestialità (i rimandi a L’Ululato di Joe Dante si sprecano) riescono a convincere grazie ad una realizzazione caratterizzata da buoni effetti di make-up.
I momenti gore non abbondano ma sono funzionali alla storia, anche se a causa del ridotto budget non vengono elargite allo spettatore le classiche trasformazioni mostruose alle quali ci hanno abituato film di questo tipo.
Gli attori sconosciuti offrono una discreta prova ma risultano quasi tutti privi di spessore non creando con lo spettatore (a parte rare eccezioni) nessuna empatia (e quindi rimpianto quando puntualmente vengono massacrati dai nostri lupacchiotti). Inoltre i tentativi di rendere antipatici o simpatici alcuni personaggi risultano troppo insistiti lungo tutta la pellicola e rischiano di spezzare troppo il ritmo a favore di alcuni dialoghi francamente evitabili.
La sceneggiatura brilla comunque per una certa originalità nel trattare un tema comunque piuttosto abusato, anche se onestamente gli unici colpi di scena che il film offre possono essere puntualmente anticipati dagli spettatori più smaliziati.
In definitiva stiamo parlando di un discreto prodotto che può permettere di passare un paio d’ore all’insegna dell’enterteinment più puro, con alcuni personaggi comunque divertenti e con degli effetti che rievocano gli anni ’80 e che dimostrano come si possa ancora fare un buon film sui lupi mannari senza per forza chiamare in causa i cuginetti vampiri.
VOTO: 7/10
Regia, Sceneggiatura: Neil Marshall
Produzione: The Carousel Picture Company
Cast: Sean Pertwee, Kevin McKidd,Emma Cleasby,Liam Cunningham,Thomas Lockyer
Gran Bretagna, 2002