DESTINAZIONE TERRA – Jack Arnold
Sand Rick, Arizona. Il cielo è striato da una luce che si schianta sul terreno, generando un enorme cratere. John Putman e la fidanzata Ellen Fields si recano sul posto scoprendo che non si tratta di un meteorite, bensì di una nave spaziale, coperta subito dopo da una frana. Il racconto della coppia si infrange sullo scoglio di testardaggine dei concittadini, lasciando i due soli contro una minaccia ignota.
A poco a poco alcuni abitanti scompaiono, ricomparendo dopo poco tempo come automi, incapaci di effettuare movimenti se non meccanici, apparentemente alterati nel comune interloquire. John raggiunge il luogo dove si nascondono gli alieni, comprendendo il timore degli stessi, rispetto alla paura umana che può tramutarsi in violenza assassina.
Destinazione terra (It came from outer space) si nasconde dietro una patina di fantascienza per descrivere, come in molti altri casi del genere (Ultimatum alla Terra su tutti), quanto possa essere pericolosa ed ingenua la paura e l’indifferenza verso l’altro, verso il diverso, specialmente se dall’altra parte (aliena o umana che sia) si ha coscienza di sé e si ha brama di semplice comprensione. Primo film prodotto dalla Universal nel formato 3D, Destinazione Terra inquadra pacifici alieni in cerca di materiali per potersi rimettere in viaggio, senza alcuno scopo bellicoso, prediligendo i dialoghi all’azione, le inquadrature asettiche e precise ai tagli netti di montaggio.
Diretto dal futuro regista del più famoso Radiazioni BX distruzione uomo, Jack Arnold, Destinazione Terra scorre via lentamente, trascinando un messaggio importante a discapito della spettacolarità e utilizzando il budget per costruire creature aliene alquanto improbabili, immerse in uno scenario desertico. Tuttavia riesce perfettamente nel proprio scopo, pur non strabiliando gli spettatori dell’epoca. Intelligente e coraggioso.